Mario-Draghi
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Economia

La mossa di Draghi per rilanciare l'economia europea

Bce vara un piano di stimoli: tasso di interesse a zero, incremento Qe e estensione ai corporate bond, Tltro a tassi negativi

La Banca centrale europea prova davvero a scuotere l'economia del continente:

- tassi di interesse a zero,
- ammontare degli acquisti mensili di titoli nell'ambito del 'quantitative easing' esteso a 80 miliardi,
- allargamento del programma Qe alle obbligazioni delle aziende,
- Tltro a tassi negativi, ovvero le banche potrebbero di fatto essere pagate dalla Bce per fornire credito all'economia.

Mario Draghi ha dunque stupito i mercati con un allentamento della politica monetaria assai più forte di quanto ci si aspettasse.

Si puntava infatti a un'estensione del 'Qe' da 60 a 70 miliardi e un intervento limitato ai soli tassi sui depositi.

La Bce, invece, non ha solo portato questi ultimi dal -0,3% al -0,4% ma ha abbassato il 'refi', ovvero il tasso di rifinanziamento pronti contro termine, dallo 0,05% a zero e il tasso marginale dallo 0,3% allo 0,25%.

Oltre all'allargamento del 'Qe' ai corporate bond, è stato poi alzata una seconda volta, dal 33% al 50%, la quota di titoli che la Bce può acquistare per ogni singola emissione.

La nuova tornata di 'Tltro', ovvero di prestiti agevolati alle banche condizionati all'emissione di prestiti all'economia, potrà avere tassi bassi fino ai livelli dei tassi sui depositi, ora negativi.
In questo modo le banche, così come ora devono pagare per parcheggiare le riserve nelle casse di Francoforte, potrebbero venire pagate per fornire credito.

Dietro le decisioni, le nuove stime della Bce: le stime sul tasso di inflazione nell'Eurozona per il 2016 sono state abbassate drasticamente dall'1% allo 0,1% e quelle sul Pil dall'1,7% all'1,4%.

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Parola di Draghi:

Questo allentamento senza precedenti, approvato - ha spiegato Draghi - a "maggioranza schiacciante" (e senza Jens Weidmann, il falco della Bundesbank, tra i membri del direttivo con diritto di voto) è dovuto al radicale mutamento del quadro macroeconomico avvenuto negli ultimi mesi, con il forte aumento della volatilità dei mercati e una ripresa che ancora stenta.
Le nuove mosse decise oggi "aiuteranno la ripresa economica e accelereranno il ritorno dell'inflazione vicino ma sotto il 2%", ha detto Draghi, subito dopo l'annuncio dei provvedimenti.

L'indebolimento delle prospettive di crescita dei paesi dell'Eurozona e "una disoccupazione strutturale che resta elevata" rendono "decisiva" l'applicazione di riforme strutturali, ha detto Draghi, sottolineando come "le raccomandazioni specifiche per i Paesi sono state applicate in maniera abbastanza limitata" e invitando i governi dell'area a praticare una "politica fiscale che sostenga la ripresa ma che rispetti i limiti del Patto di Stabilità e Crescita".

(Ansa. Agi)

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Redazione Economia