Crisi, nel lavoro è l'Italia la più colpita
Economia

Crisi, nel lavoro è l'Italia la più colpita

È quanto risulta dal rapporto trimestrale sull'occupazione della Commissione Europea

In Italia sono pesanti le conseguenze dello stress finanziario degli ultimi due anni, che hanno messo in ginocchio le famiglie, affondato la produttività e fatto schizzare la disoccupazione: l'allarme arriva oggi dalla Commissione europea e dal suo rapporto trimestrale sull'occupazione, mentre anche l'Ocse ricorda che i salari sono i più bassi d'Europa e la pressione fiscale è invece tra le più elevate.  

Bruxelles dipinge per l'Italia un quadro che non lascia margine all'ottimismo: nel 2012 è il Paese dove la crisi ha avuto le conseguenze maggiori, cioè l'impatto è stato più elevato che in Bulgaria, Cipro, Irlanda, Portogallo, Grecia, Spagna. La popolazione in difficoltà è salita al 15%, e la situazione continua a peggiorare, tanto che assieme alla Grecia fa registrare un peggioramento significativo anche negli ultimi tre mesi del 2012, mentre in altri, come l'Irlanda, si tira un po' il fiato.

A peggiorare sono soprattutto le condizioni di vita, che si fanno sempre più dure per le famiglie a reddito basso: ''Come conseguenza della deteriorarsi della situazione finanziaria delle famiglie, circa il 40% dei redditi bassi in Grecia, Italia, Romania, Slovacchia e Spagna attualmente sono in condizioni di sofferenza finanziaria, rispetto al 10% di Germania e Lussemburgo'', scrive Bruxelles.

''Gli effetti avversi su occupazione e standard di vita dei tagli alla spesa pubblica e dell'aumento delle tasse sono sempre più evidenti'', e non è solo colpa della recessione. ''Le modifiche ai sistemi di tasse e benefit e i tagli degli stipendi del settore pubblico hanno portato a significative riduzioni del livello delle entrare delle famiglie, appesantendo gli standard di vita''. Anzi la recessione, ''almeno a breve termine'', è stata accentuata proprio dai continui tagli al welfare che fanno ''neutralizzare la funzione di stabilizzatore economico del sistema di protezione sociale''.

Il rapporto ricorda ovviamente anche la corsa sfrenata della disoccupazione: l'Italia è, tra i Paesi più grandi d'Europa, quello dove la disoccupazione nell'ultimo trimestre 2012 ha subito l'accelerazione piu' marcata  (+0,5%) rispetto al trimestre precedente. Dietro ci sono Polonia (+0,3%), Spagna (+0,1%) e Francia (+0.1%). E la produttività crolla, facendo registrare ''di gran lunga il suo calo più accentuato: -2,8% nell'ultimo trimestre 2012, dopo il calo ancora più' forte del 3% del precedente trimestre''.

L'Ocse ricorda poi che l'Italia è ai posti più bassi della classifica sui salari, restando dietro a Spagna, Irlanda e a tutti i big europei. Il salario netto medio di un single senza figli a carico in Italia nel 2012 è stato di 25.303 dollari, inferiore alla media Ocse (28.090 dollari). E le tasse sui salari sono tra le più elevate: il cosiddetto cuneo fiscale, per un single senza figli, è al 47,6%, soglia che spinge il nostro Paese al quarto posto in Ue.

(ANSA).

I più letti

avatar-icon

Panorama