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KHALED DESOUKI/AFP/Getty Images
Economia

Egitto, le conseguenze economiche del blocco dei voli

Le vendite di pacchetti turistici sono crollate, e a rischio c'è un settore da cui dipende il 14 per cento del Pil

Con il trascorrere dei giorni, si consolida l'ipotesi che a causare la caduta di un aereo russo Metrojet sul Sinai lo scorso 31 ottobre sia stato un attentato terroristico. Se fosse confermata, le conseguenze sarebbero pesanti sia sul piano politico - la Russia è da poco impegnata nel conflitto siriano e l'Egitto vive una stagione di instabilità dal 2011 – che su quello economico.

Turisti russi in Egitto

Ad essere stato abbattuto dai terroristi, infatti, è stato un aeroplano di linea, che trasportava famiglie di turisti appartenenti per lo più al ceto medio di Mosca e dintorni, intenzionate a trascorrere qualche giorno di vacanza sulle coste del Mar Rosso. Famiglie come tante altre, visto che, secondo l'agenzia statistica Rosstat, il flusso di turisti dalla Russia alla zona di Sharm-el-Sheik è di quasi due milioni all'anno (un quinto del totale di coloro che viaggiano all'estero) e che l'Egitto è la loro destinazione preferita. Persino adesso, in bassa stagione, i turisti russi presenti nella zona sono circa quarantacinquemila.

Il turismo e l'economia egiziana

Già immediatamente dopo gli scontri concomitanti con la primavera araba la capacità dell'Egitto di attirare visitatori aveva subito un duro colpo. Se ora l'afflusso verso le località balneari egiziane rallentasse significativamente o si interrompesse, le conseguenze per l'economia del Cairo sarebbero disastrose. Basti pensare che il settore turistico conta per il 14,8% del prodotto interno lordo e occupa, includendo l'indotto, un lavoratore su nove in tutto il Paese secondo il World Travel and Tourism Councill'agenzia londinese che si occupa di turismo.

Come sono cambiati i flussi turistici dopo l'attentato

Ci sono voci ottimiste al riguardo. Irina Tyurina, portavoce dell'associazione degli operatori turistici russi, ha dichiarato al quotidiano Kommersant che presto la gente realizzerà che quanto accaduto è una situazione contingente e tornerà a voler viaggiare in Egitto. Ma i fatti sembrano smentirla, soprattutto adesso che anche Vladimir Putin ha ordinato la cancellazione dei voli verso il Sinai. Le vendite in Russia di pacchetti turistici per vacanze sul Mar Rosso sono calate della metà nei primi giorni dopo l'attentato e alcune delle principali compagnie aeree hanno autonomamente modificato le rotte per evitare di sorvolare la regione. Fra queste, Lufthansa e AirFrance, le linee aeree nazionali di due Paesi da cui ogni anno partivano centinaia di migliaia di persone attratte dalle spiagge di Sharm. Un altro brutto segnale arriva dalla Gran Bretagna, dove i tour-operator stanno soffrendo in borsa per via delle probabili perdite derivanti dalla cancellazione delle prenotazioni.

Perché l'Egitto rischia di finire come la Tunisia

Purtroppo, pare proprio che l'industria del turismo egiziana possa essere un'altra vittima dell'attentato – probabilmente quello che i fanatici islamici dell'Isis avevano in mente. Non solo l'Egitto difficilmente raggiungerà l'ambizioso obiettivo di raddoppiare il flusso turistico e toccare i venti milioni di presenze nel 2020 come annunciato a luglio, ma è possibile che segua la Tunisia, dove il numero di visitatori stranieri è crollato dopo l'attentato di giugno e non si è ancora ripreso.

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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