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Leon Neal/Getty Images
Economia

Perché Stati Uniti, Canada e Messico hanno rinnovato l'accordo sul libero scambio

Mercati più aperti, valorizzazione dell'interscambio regionale e salari minimi garantiti per alcune categorie di lavoratori

Un accordo "meraviglioso": sono queste le parole con cui Donald Trump ha dato il benvenuto al nuovo accordo di libero scambio tra Canada, Messico e Stati Uniti. Un trattato che "corregge tutte gli errori e le mancanze del Nafta", e che permetterà all'America del Nord di crescere in armonia.

Lo United States-Mexico-Canada Agreement (Usmca), è così che si chiamerà il nuovo Nafta, è il risultato di un compromesso che è stato cercato dai tre paesi coinvolti per dodici lunghissimi mesi, e che fino a un paio di giorni fa continuava a sembrare impossibile da raggiungere vista la distanza di posizioni, interessi e prospettive dei tre protagonisti. E invece, dopo l'OK dei tre Parlamenti, che in teoria dovrebbe avvenire entro la fine di novembre, la nuova versione del North American Free Trade Agreement entrerà finalmente in vigore. Anche il vincolo di fine novembre è perentorio, visto il presidente messicano uscente Enrique Peña Nieto lascerà il suo ufficio il prossimo primo dicembre.

Che cos'è l'Usmca

L'Usmca è un accordo di libero scambio che è stato pensato per durare per i prossimi 16 anni e di essere rinegoziato ogni sei per anni per poter essere regolarmente adattato alle esigenze che nel frattempo emergeranno all'interno dei paesi coinvolti e dei mercati all'interno dei quali operano. Si compone di 34 capitoli e copre una quota di interscambio pari a oltre un trilione di dollari.

L'accordo col Messico era già stato raggiunto ad agosto, e per costringere il Canada a decidere per il sì o per il no Trump aveva imposto la notte del 30 settembre come ultimatum finale. E l'accordo, a sentire chi ha partecipato ai negoziati, è arrivato proprio poco prima della mezzanotte.

La vittoria di Trump?

Senza dubbio si tratta di una vittoria importante per Donald Trump, che è riuscito a far accettare a Messico e Canada le sue posizioni. Una vittoria doppia, verrebbe da dire, perché oltre a migliorare l'accesso statunitense al mercato canadese, l'Usmca rende anche più difficile la commercializzazione negli Stati Uniti di prodotti, primi fra tutti le automobili, realizzate con componenti che non arrivano dall'America del Nord. Quindi insomma, si tratta di un accordo che indirettamente colpisce anche la Cina, e peggiora il legame di quest'ultima con il Canada. 

I punti chiave dell'accordo

I punti chiave dell'accordo sono quattro:

1) Nel settore lattiero-caseario, gli agricoltori statunitensi avranno un accesso molto più ampio al mercato canadese, che vale 16 miliardi di dollari.

2) Sulle automobili, Canada e Messico manterranno una quota di 2,6 milioni di automobili che potranno esportare negli Stati Uniti come protezione per la loro industria automobilistica qualora gli Stati Uniti dovessero imporre una tariffa globale del 25% sulle importazioni di automobili.

3) Inoltre, il 40% delle componenti di veicoli prodotti nell'area Usmca dovrà deve essere realizzato in America del Nord, garantendo un salario minimo di 16 dollari all'ora.

4) Relativamente all'industria del legno, il Canada ha ottenuto adeguata protezione dalle tariffe antidumping statunitensi attraverso la salvaguardia di un meccanismo di risoluzione delle controversie che gli Stati Uniti avrebbero preferito abolire, o quanto meno modificare. 

Vantaggi per tutti

Secondo Jeffrey Rosenweig, Professore alla Goizueta Business School di Emory University, in Georgia, il compromesso raggiunto porterà dei vantaggi un po' per tutti. Anzitutto perché ha permesso di non fare passi indietro sul fronte del libero scambio tra i paesi dell'America del Nord. Ancora, il docente statunitense sottolinea l'importanza di aver iniziato questa campagna per rinegoziare un accordo che non prevedeva nulla sul fronte dell'e-commerce e dei trasferimenti tecnologici, che non rappresentavano una priorità quando il Nafta è entrato in vigore. Peccato, però, che alla fine si è parlato principalmente di automobili e di prodotti lattiero caseari, e i nodi chiave del commercio contemporaneo non sono stati nemmeno affrontati.

Un modello per la Cina?

Stati Uniti, Messico e Canada sono alleati da tanto tempo e sono partner commerciali molto ben integrati l'uno con l'altro. Il problema della Cina è molto diverso, e il compromesso sul fronte orientale, se mai verrà raggiunto, è ancora molto lontano. Certo è che l'accordo in extremis con il Canada ha messo Trump in una posizione di forza anche con la Cina, dimostrando di essere disposto a perdere un alleato chiave se quest'ultimo non vuole essere collaborativo.

 


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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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