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Economia

Ecco come cambierà la revisione dell'auto

Dal prossimo 20 maggio, via a un nuovo certificato voluto dall’Ue, con controlli più severi e criteri più stringenti per le officine autorizzate

I controlli legati alla revisione dell’auto dal prossimo 20 maggio diventeranno decisamente più severi. In quella data infatti entrerà in vigore anche in Italia una direttiva europea che mira ad aumentare il livello di sicurezza dei veicoli introducendo dei criteri standard, ovvero che varranno in tutta l’Unione, per effettuare i test di valutazione delle automobili.

A questo proposito sarà introdotto un nuovo certificato di revisione, che conterrà in maniera dettagliata tutti i dati tecnici relativi a tutte le prove eseguite su ciascuna vettura. Un primo cambiamento fondamentale rispetto al passato, quando il documento in questione conteneva soltanto l’attestazione di idoneità a circolare del veicolo a cui faceva riferimento.

Le altre novità

Nello stesso certificato poi, il tecnico che eseguirà i test dovrà esprimere una sorta di voto complessivo sul veicolo ispezionato, specificando le sue eventuali carenze, che potranno essere lievi, gravi o pericolose.

Giro di vite poi anche sui contachilometri, che verranno messi letteralmente sotto i raggi X, per evitare contraffazioni che troppo spesso mirano a ritenere meno usurate vetture che invece hanno percorso già numerosi chilometri.

Come già accadeva, tutti questi dati dovranno poi essere comunicati al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Ma le novità della nuova revisione non riguarderanno solo le modalità con cui essa si svolgerà, ma anche chi materialmente eseguirà i test in questione.

Officine autorizzate

L’Unione europea ha inteso infatti introdurre regole molto più stringenti sul personale che esegue i controlli sulle auto, nel senso che esso dovrà possedere un livello elevato di capacità e di competenze, acquisito tramite una formazione iniziale e corsi periodici di aggiornamento o un esame appropriato.

Dunque c’è da immaginare che proprio in Italia le cose cambieranno non di poco, visto che negli ultimi anni numerose officine avevano in maniera molto disinvolta ottenuta l’autorizzazione a effettuare revisioni auto.

Basti pensare che secondo i dati più aggiornati forniti dall’associazione Autopromotec, dal 2012 al 2016 in Italia il numero dei centri autorizzati a effettuare le revisioni periodiche degli autoveicoli è cresciuto in percentuale più del numero delle revisioni eseguite, con la conseguenza che le revisioni medie per centro sono calate.

Mentre gli autoveicoli revisionati sono aumentati infatti nel periodo considerato del 6,9%, il numero dei centri di revisione autorizzati hanno registrato un boom del 18,1%. Vedremo ora con le nuove regole se ci sarà un ridimensionamento del fenomeno.

Revisione, ma quanto ci costi

Tra l’altro, la stessa Autopromotec ha rilevato che nel 2017 gli italiani hanno speso 2,95 miliardi di euro per revisionare l'auto, con un incremento del 2,8% rispetto al 2016, quando la spesa per le revisioni ammontava a 2,86 miliardi di euro.

In particolare, i 2,95 miliardi del 2017 comprendono il pagamento della tariffa per le revisioni, che ammonta a 950,9 milioni di euro (+1,9%), ed il costo per le cosiddette operazioni di prerevisione, cioè per le riparazioni necessarie per porre i veicoli in condizioni di superare i controlli, costo che ammonta a 1.997,3 milioni di euro (+3,2%).

Ricordiamo infine che restano invariate le scadenze temporali per la presentazione dei veicoli a revisione, fissate in 4 anni dopo la prima immatricolazione, e poi ogni due anni.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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