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ANSA/ANGELO CARCONI
Economia

Disdire il canone Rai? Un incubo burocratico

Il 16 maggio scade il termine per presentare l'autocertificazione. È complicata e l'Aduc prevede che tanti sbaglieranno a compilarlo

A pochi giorni dalla scadenza, il 16 maggio, dei termini dell'autocertificazione per l'esenzione dal canone Rai, chi non ha la tivù in casa o vuole evitare di trovarsi, a luglio, il canone in due bollette elettriche, sta vivendo un incubo burocratico. L'Agenzia delle Entrate, che per diplomatici e militari stranieri (per loro il termine è il 23 maggio) ha creato un modulo chiaro, con uno spazio per i primi e un altro per i secondi, per tutti gli altri ha stampato un rompicapo da olimpiadi kafkiane.

Il modulo per la "dichiarazione sostitutiva" è infatti uguale per tutte le tipologie. Nei siti Rai e Agenzia delle Entrate compaiono esempi di compilazione dedicati ai vari casi: due coniugi dotati di utenza elettrica ma non di tv, o con una bolletta intestata al marito nella prima casa e alla moglie nella seconda; quelli con la bolletta a loro nome in una seconda casa affittata; gli eredi di persone decedute la cui bolletta elettrica è ancora in vigore...

I vari fac simile sono chiari con gli esempi evidenziati in giallo, ma le caselle della dichiarazione originale, con lo spazio per "i dati del dichiarante" e quello con scritto, sempre, "in qualità di erede di", rischiano di essere fuorvianti per chi non deve ritrovarsi il canone in bolletta pur non avendo avuto lutti in famiglia. E pure per l'erede non va meglio. Nel "quadro B" deve dichiarare: "Il canone non deve essere addebitato in alcuna delle utenze elettriche intestate al sottoscritto (...)". Sta quindi pericolosamente disdicendo il suo contratto? No, perché, chiariscono al numero verde Rai, "sta dichiarando a nome del parente scomparso". Ah.

E allora il codice fiscale da indicare è della persona scomparsa, richiesto anche nella prima pagina? "No, è quello dell'erede". Una volta arrivati al traguardo, l'invio della dichiarazione per via telematica è illusorio perché "per ragioni di sicurezza" servono 15 giorni per ottenere il Pin dell'Agenzia delle Entrate. Si può andare a prenderlo, ma allora tanto vale dirigersi alla Posta per la raccomandata a mano. Forse non sbaglia così tanto l'Aduc (Associazione diritti e utenti consumatori) sospettando una strategia per far sbagliare l'utente (e fargli pagare il canone). "A grandi passi verso lo sfascio" è la sua sintesi in vista del 16 maggio. E c'è pure la questione degli elenchi dei contribuenti cui inviare le bollette: Assoelettrica li sta aspettando dall'Acquirente unico, che deve incrociarli con quelli delle Agenzie delle Entrate e dell'anagrafe tributaria. Si salvi chi può.

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Antonella Piperno