L'urlo di Cottarelli sulla spending review
ALESSANDRO PARIS / Imagoeconomica
Economia

L'urlo di Cottarelli sulla spending review

Con i tagli alla spesa o si abbassano le tasse sul lavoro o si coprono nuove spese. Il commissario alla spending review scrive sul suo blog il suo dissenso al Governo

Lancia il suo sfogo dettagliato e motivato sul suo blog di Commissario straordinario alla Spending Review . La sintesi con cui Carlo Cottarelli ha messo le mani avanti sul suo lavoro e su come questo viene utilizzato dal Governo è questa: la spending review non è un bancomat che il Governo può utilizzare a proprio uso, con le modalità che vuole e soprattutto prima di conscerne il plafond.

Insomma, Carlo Cottarelli non ci sta e lo dice a chiare lettere prima che sia troppo tardi.

"Si sta diffondendo la pratica di autorizzare nuove spese indicando che la copertura sarà trovata attraverso future operazioni di revisione della spesa o, in assenza di queste, attraverso tagli lineari delle spese ministeriali" scrive il Commissario. "Era già successo nella Legge di Stabilità del 2014, nel decreto legge 4 di fine gennaio 2014 (per evitare il taglio delle spese fiscali) e nel decreto legge sulla pubblica amministrazione (per finanziare i pensionamenti dei funzionari "anziani"). Ora questa pratica sembra sia utilizzata per finanziare il pensionamento di alcuni lavoratori arrivati alla cosiddetta "quota 96" (una combinazione tra età e anni di servizio) e tenuti in servizio in base alle regole di pensionamento vigenti.

Il totale delle risorse che sono state spese prima di essere state risparmiate per effetto di queste decisioni ammonta ora 1,6 miliardi per il 2015. Intendiamoci: tecnicamente, la copertura c’è. Ma questa è in realtà costituita da tagli lineari perché la promessa di future operazioni di revisione della spesa non può essere accettata come copertura sul piano giuridico".

E soprattutto: "Cosa significa questo in prospettiva? Significa che le risorse che deriveranno dalla revisione della spesa per il 2015 non potranno essere usate per la riduzione della tassazione (o del deficit o per effettuare altre spese prioritarie). Oppure che si dovranno attivare i sopracitati tagli lineari. Credo sia una tendenza preoccupante perché continuando così nuove spese saranno finanziate o tramite risparmi che non sono stati ancora approvati a livello politico o attraverso i famigerati tagli lineari che la revisione della spesa vorrebbe evitare".

La coperta è corta, urla Cottarelli dal suo blog. La conclusione è chiara:"In fondo a tutte queste considerazioni di metodo, a mio avviso ne resta una cruciale, nel merito: se si utilizzano risorse provenienti da risparmi sulla spesa per aumentare la spesa stessa, il risparmio non potrà essere utilizzato per ridurre la tassazione su lavoro. Condizione, a mio giudizio, essenziale per una ripresa dell’occupazione in Italia".

Vedremo se è essenziale a tal punto da fargli dire addio al suo incarico in Italia per tornare al Fondo Monetario Internazionale.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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