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Economia

Perché le piccole imprese non ricevono soldi dalle banche

Rischio alto e poco guadagno. Così gli istituti di credito preferiscono le medie imprese con fidi già aperti. E la crescita resta pari a zero

La scorsa settimana, in concomitanza con la Brexit, le banche italiane hanno ricevuto dalla BCE 30 miliardi di euro per le imprese italiane (tramite le aste TLTROs). Perché una qualsiasi piccola impresa italiana che chiameremo "Pincopallo s.r.l.", non avrà quei soldi? Ne parleremo diffusamente a Panorama d’Italia, giovedì 30 giugno, a Ravenna. Intanto però ve lo spiego qui, nelle slide che seguono, in 5 semplici passaggi.

Immaginate di essere il proprietario della "Pincopallo s.r.l." che ha un piano di investimento per complessivi 500.000 euro. Ora, il direttore di banca non conosce la vostra impresa; fa analizzare il bilancio dal suo sistema di rating, e viene fuori un rating medio basso. Significa investire 500.000 euro a rischio medio alto. Come si comporterà la banca? (segue)

La banca attende. E nello stesso pomeriggio, il suo direttore visita un'altra azienda che chiameremo "Beta", questa volta una media impresa "target" commerciale che usa sistematicamente una media di 5 milioni di fido (da una banca concorrente). In più, il direttore conosce perfettamente la Beta che è una impresa matura con buon cash flow e ottimo rating. Significa investire 5 milioni a rischio medio basso. (segue)

Quindi cosa succederà? Succederà che il direttore di banca farà una proposta al direttore finanziario di Beta: la banca concorrente praticava un tasso del 3%? Io ti offro di rifinanziare all’1% (intanto, ha fatto provvista di fondi alla BCE al tasso zero nella settimana della Brexit, quindi ci guadagna un 1%). (segue)

Risultato: il direttore di banca ha fatto 10 volte il budget della "Pincopallo srl" a basso rischio, e il direttore finanziario dell’impresa Beta si guadagna il suo premio di produzione.
E la piccola impresa Pincopallo? Si sentirà dire, qualche giorno dopo, che “purtroppo il rating ha detto no.” (segue)

Ma a livello di sistema Italia cosa succederà? È stata una sostituzione finanziaria, una manovra finanziaria. Nuovi investimenti? Zero. Nuovi posti di lavoro creati? Zero. Aumento del PIL reale? Zero.
Registreremo in statistica che sono stati dati 5 milioni di prestiti all’economia reale e parleremo di “ripresa”. Cinque milioni per creare zero, a parte utili fittizi, di natura finanziaria.
Ecco cosa succederà, nell’economia reale: zero.
Finanza, Signore e Signori; nient’altro che finanza.

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Valerio Malvezzi