Clouditalia, la nuova vita di Eutelia
Economia

Clouditalia, la nuova vita di Eutelia

Dopo due anni la società di tecnologia della comunicazione rialza la testa

Due anni sono un tempo lunghissimo nel mondo del business, ma in questo caso forse valeva la pena di aspettare. Era il giugno del 2010 quando il 53enne manager italoamericano Mark De Simone (già direttore generale dell’olandese Cordys) si presentò al commissario straordinario che stava cercando di evitare il fallimento della società di telecomunicazioni Eutelia per proporsi come possibile acquirente. Iniziò allora una gimcana di adempimenti burocratici che solo due mesi fa ha consentito di consegnare la vecchia Eutelia alla Clouditalia communication e a una nuova mission aziendale: ritagliarsi uno spazio nella carovana che porterà le imprese italiane sulla “nuvola” dei servizi di telecomunicazione più evoluti.

Se è presto per parlare di scommessa vinta si può già dire che la partenza è avvenuta di scatto. Pochi giorni fa Clouditalia ha ottenuto la disponibilità di 60 milioni da investire in tecnologia dalla Cisco Capital, braccio finanziario del colosso americano Cisco, per i nuovi data center in cui stivare documenti e programmi delle aziende clienti. I primi dieci sono stati già stanziati, i restanti 50 saranno spalmati sui prossimi 5 anni. "E nel primo mese di attività" ci racconta De Simone, che di Clouditalia è il fondatore e amministratore delegato "le 30.000 aziende già clienti di Eutelia sono aumentate di 500 unità". Fra i nuovi arrivi, la Nuovo Pignone della General Electric.

L’obiettivo di De Simone e dei suoi soci (altri 3 manager, che con lui hanno convinto a mettere sul tavolo quasi 100 milioni di euro il fondo internazionale IlpIII e alcuni singoli investitori italiani come Mario De Benedetti e Gaetano Marzotto) è di cavalcare l’ultima ondata di servizi innovativi che le tecnologie della comunicazione mettono a disposizione delle piccole e medie imprese: dalla "prima nota" on line per i commercialisti alla gestione interattiva delle informazioni per i bandi delle amministrazioni pubbliche, alla proliferazione per tutti delle linee telefoniche grazie a centralini remoti.

Viste le premesse si può anche immaginare un’accelerazione nei tempi di riassunzione del personale concordati con i sindacati. Dei 359 lavoratori in cassa integrazione 250 sono già rientrati ed è previsto che gli altri lo facciano nei prossimi 24 mesi. Molto ambiziosi anche gli obiettivi di business: "Dovremmo essere in grado di portare il fatturato dai 100 milioni di oggi a 300 milioni nel giro di 5 anni". Forse anche con qualche rimpianto: se anziché due anni ci fossero voluti sei mesi…

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Stefano Caviglia