Bonus babysitter, Coronavirus: come funziona e a chi spetta
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Economia

Bonus babysitter, Coronavirus: come funziona e a chi spetta

Fa parte del piano straordinario del Governo a sostegno delle famiglie con bambini. Fino a 600 euro per pagare la tata mentre i genitori lavorano

Dovrebbero essere disponibili a partire da lunedì 16 marzo i contributi statali a sostegno delle famiglie nella doppia forma di congedi parentali straordinari e di bonus babysitter per l'emergenza coronavirus.

In particolare stando alla bozza che dovrebbe essere approvata nelle prossime ore il bonus babysitter potrà essere erogato a favore di quelle famiglie in cui entrambi i genitori sono costretti a uscire di casa per recarsi a lavoro e non hanno la possibilità di restare a occuparsi dei figli.

La norma dovrebbe valere per i minori di 14 anni, compresi.

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Si tratta di un voucher erogato dall'INPS (cui va inoltrata la domanda per via telematica) per un importo massimo di 600 euro al mese da destinare al pagamento di una babysitter a patto che quest'ultima sia regolarmente assunta.

L'assunzione deve essere conforme al CCLN sulla disciplina del lavoro domestico. La retribuzione è su base oraria e lo stipendio dipende da esperienza, numero di ore e convivenza o meno con i bambini di cui la babysitter si occupa. Il contratto può essere a tempo determinato o indeterminato, ma per poter accedere al contributo statale la ragazza deve essere comunque in regola.

Se i genitori siano addetti al sistema sanitario, cioè stiano combattendo in prima persona il diffondersi dell'epidemia di Covid-19, la somma dovrebbe salire fino a mille euro.

Il modello del bonus babysitter straordinario è mutuato sul modello del voucher varato nel 2013 quando era in carica il ministro Elsa Fornero. Il voucher poteva essere richiesto da quelle lavoratrici neo mamme che decidevano di rientrare in ufficio o in azienda senza usufruire del cosiddetto congedo parentale volontario ovvero della maternità facoltativa che comporta la riduzione dello stipendio al 30% del totale.

Le madri lavoratrici che non potevano permettersi di restare a casa coi propri bambini rinunciando a una buona fetta dello stipendio avevano la possibilità di chiedere il bonus babysitter per un periodo massimo di 10 mesi con la possibilità di frazionarlo per segmenti temporali a seconda della necessità. Poteva essere richiesto da lavoratrici pubbliche e private, madri iscritte alla gestione separata Inps e autonome non parasubordinate. Ora lo stesso modello dovrebbe venir adottato per far fronte alle esigenze delle famiglie nel corso dell'emergenza Coronavirus e il contributo economico dello Stato dovrebbe restare in vigore per tutto il periodo dell'emergenza.

In alternativa le famiglie con figli minori di 14 anni hanno la possibilità di chiedere il congedo parentale straordinario.

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Barbara Massaro