Termini_Imerese
ANSA/ Michele Naccari
Economia

Termini Imerese, il rilancio a un passo dal flop

La banca Brj, che dovrebbe investire 75 milioni, orientata per il ritiro: condizioni non soddisfatte. E spunta una lettera riservata che chiarisce il ruolo di Fiat

E' a un passo dal fallimento l'ennesimo tentativo di rimettere in moto l'ex stabilimento Fiat di termini Imerese. La banca brasiliana Brj, infatti, sta pensando di ritirare la sua disponibilità a investire i 75 milioni promessi visto che le richieste alle quali ha condizionato la sua partecipazione all'avventura continuano a non essere soddisfatte. La banca, guidata da Luiz Augusto de Queiroz, dovrebbe prendere una decisione definitiva tra domenica e lunedì cioè dopo la scadenza dell'ultimatum (informale) che aveva posto a Grifa per ottenere il soddisfacimento delle condizioni. La più importante è che Grifa stessa, che nello stabilimento siciliano vorrebbe costruire auto ecologiche, versasse, in sede di aumento di capitale e in contanti, i 25 milioni di euro da sempre promessi.


Le richieste di Brj erano state esplicitate in una lettera riservata, della quale Panorama è venuta in possesso, inviata da Brj al rappresentante di Grifa, Augusto Forenza, il 29 ottobre scorso. Quella lettera contiene le condizioni poste dai brasiliani per partecipare al salvataggio dello stabilimento e degli oltre mille posti di lavoro, per i quali il 31 dicembre finisce la cassa integrazione. Nella lettera si conferma  che a versare i finanziamenti, cioè i 75 milioni, non sarà direttamente la banca brasiliana, ma un fondo “da noi amministrato e partecipato”. Le condizioni sono: l'“esplicita” approvazione da parte del ministero dello Sviluppo Economico, del Lavoro e della Regione Sicilia del piano industriale di Grifa; l’approvazione dello stesso progetto da parte di Invitalia e la nomina di un consiglio d’amministrazione “a noi gradito”. Ma c'è un paletto, il terzo, del quale non si aveva notizia. La banca Brj condiziona il suo intervento alla “firma dell’accordo commerciale con Fca (…) alle condizioni concordate e parzialmente indicate nella lettera di riservatezza e nei documenti informali scambiati tra la Società e la stessa Fca”.

Significa che Grifa è ancora in trattativa con la società automobilistica guidata da Sergio Marchionne non solo per comprare batterie, carrozzerie e motori per le 35mila auto elettriche e ibride che, a regime, vuole costruire in Sicilia, ma anche per la distribuzione di quelle stesse auto. A quanto risulta, a oggi questo contratto non è stato firmato.

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Marco Cobianchi

Sono nato, del tutto casualmente, a Milano, ma a 3 anni sono tornato a casa, tra Rimini e Forlì e a 6 avevo già deciso che avrei fatto il giornalista. Ho scritto un po' di libri di economia tra i quali Bluff (Orme, 2009),  Mani Bucate (Chiarelettere 2011), Nati corrotti (Chiarelettere, 2012) e, l'ultimo, American Dream-Così Marchionne ha salvato la Chrysler e ucciso la Fiat (Chiarelettere, 2014), un'inchiesta sugli ultimi 10 anni della casa torinese. Nel 2012 ho ideato e condotto su Rai2 Num3r1, la prima trasmissione tv basata sul data journalism applicato ai temi di economia. Penso che nei testi dei Nomadi, di Guccini e di Bennato ci sia la summa filosofico-esistenziale dell'homo erectus. Leggo solo saggi perché i romanzi sono frutto della fantasia e la poesia, tranne quella immortale di Leopardi, mi annoia da morire. Sono sposato e, grazie alla fattiva collaborazione di mia moglie, sono papà di Valeria e Nicolò secondo i quali, a 47 anni, uno è già old economy.

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