Stress-test: i risultati per le banche italiane e straniere
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Economia

Stress-test: i risultati per le banche italiane e straniere

MPS l'unica banca su 51 in Europa ad avere l'indice Cet1 sotto zero. Mentre all'estero soffrono molto Deutsche Bank e Commerzbank

Come previsto 4 delle 5 banche italiane coinvolte negli stress test dell'Eba hanno ottenuto risultati positivi, mentre pesa molto la bocciatura di Mps, l'unica tra le 51 banche europee coinvolte in questo esercizio che vedrebbe il suo indice Cet1 sul capitale, finire sotto zero. E non di poco, Mps passerebbe dal 12,01% di fine 2015, a -2,23% nel 2018: un calo di 1.423 punti base. Non resta che confidare nel piano varato venerdi e già approvato dalla commissione europea, oltre che dalla Bce.

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Premettendo che questi test non prevedevano un voto alla fine, gli analisti avevano fissato al 5,5% la soglia della paura per il capitale. Il 7% di Cet1 invece è un valore che fa da spartiacque nel mercato in condizioni normali, e che quindi anche nell'adverse scenario Eba, può essere un benchmark. Ecco, slide dopo slide, i risultati.

Le banche italiane salve

Le 4 banche italiane promosse sono ampiamente sopra queste due tagliole. Il Banco Popolare scenderebbe al 9,05%, Intesa Sanpaolo al 10,24%, Unicredit al 7,12% (dal 10,59%) e Ubi all'8,85%. Queste quattro, quindi, anche secondo la Banca d'Italia, mostrano una buona tenuta, con l'impatto ponderato rispetto ai coefficienti di partenza, derivante dallo scenario avverso, che registra cali medi di 3,2 punti percentuali a fronte del 3,8 per cento della media del campione Eba. Fonti del Tesoro, commentando gli odierni stress test sottolineano "come questi dimostrino la solidità del sistema bancario italiano nel suo insieme". 

Il problema MPS

Ma il Monte dei Paschi di Siena, dopo l'estenuante trattativa europea e lo sblocco sfociato nella soluzione che esclude l'intervento pubblico, riceve un vero e proprio schiaffo: il capitale CET1 è azzerato e crolla sottozero, a -2,44% nello scenario avverso, per il quale nei test del 2015 era prevista una soglia minima del 5,5% sotto la quale scattava la cura della Bce da approntare immediatamente. Numeri che spiegano il crollo in borsa e la frenesia dei negoziati fra Bce, Bankitalia, Tesoro e il consiglio dell'istituto senese. E forse non è un caso che proprio la Bce, in una nota emessa a caldo dopo i risultati dell'Eba, rilevi come "con una eccezione, tutte le banche mostrano livelli di capitale CET1 ben al di sopra del benchmark del 5,5% usato nel 2014".

La situazione all'estero

Se Siena piange, Berlino non ride, con Deutsche Bank e Commerzbank nella Top 12 delle banche più deboli. Male anche Raiffeisen in Austria, Banco Popular in Spagna e due delle principali banche irlandesi, che hanno ottenuto i peggiori risultati dopo Mps: sono Royal Bank of Scotland e la Allied Irish Bank che escono con parecchi danni, un capitale di miglior qualità (il CET1, appunto) praticamente dimezzato e poco sopra il 7%.

Deutsche Bank, che pure non subisce il tracollo che qualcuno ipotizzava e non vede una stangata sui derivati e sui rischi di mercato, va al 7,80% nello scenario peggiore ipotizzato dall'Eba: capitale penalizzato, ma in miglioramento dal 7% del 2014. Miglioramento anche nello scenario di base, al 12,1% dal 10,5%.

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Redazione Economia