Ryanair
ANSA/EPA/ARMANDO BABANI
Economia

Ryanair, ecco perché l'Antitrust ha aperto una nuova inchiesta

Il vettore irlandese rischia una multa di 5 milioni perché continua a non fornire adeguate informazioni ai passeggeri sui voli cancellati

Ryanair finisce, o forse sarebbe meglio dire torna nel mirino dell’Antitrust italiana per gravi inadempienze nei confronti dei propri passeggeri. L’oggetto del contendere è sempre e ancora il programma di cancellazione di voli che da tempo sta colpendo in maniera pesantissima l’azienda creata e guidata da Michael O'Leary.

In sostanza la nostra Autorità garante per la concorrenza e il mercato ha deciso di avviare un procedimento nei confronti di Ryanair perché si ostinerebbe a non informare in maniera adeguata i passeggeri sui loro diritti dopo la cancellazione dei voli. Vediamo allora di capire meglio i termini dell’indagine che è partita e cosa rischia materialmente il vettore irlandese.

Multa milionaria

Secondo quelle che sono le indicazioni giunte dalla stessa Antitrust, la compagnia low cost di O’Leary rischierebbe una multa fino a 5 milioni di euro.

Le ragioni di una tale sanzione, sarebbero da ricercare nel fatto che il vettore irlandese, non ha dato seguito “a quanto prescritto nel provvedimento cautelare dello scorso 25 ottobre con il quale a seguito delle cancellazioni dei voli nei mesi di settembre e ottobre" si imponeva alla low cost "di fornire informazioni chiare, trasparenti e immediatamente accessibili sui diritti dei consumatori italiani".

Compagnia avvisata, mezza salvata

L’Antitrust dunque aveva fin da ottobre messo in guardia Ryanair su quali dovessero essere le procedure corrette da seguire in caso le cancellazioni dei voli fossero proseguite. I consumatori italiani cioè, avrebbero dovuto essere informati con chiarezza, e con notizie facilmente reperibili, a partire dalla homepage del sito internet in lingua italiana della compagnia, dei diritti nascenti appunto dalla cancellazione dei voli.

In particolare, le informazioni avrebbero dovuto riguardare “la sussistenza non solo del diritto al rimborso e/o alla modifica gratuita del volo cancellato ma anche alla compensazione pecuniaria, ove dovuta”. E ancora: l'elenco completo delle date, delle tratte e del numero di ogni volo cancellato e dell’immediata “fruibilità della procedura da seguire per richiedere il rimborso e/o la modifica gratuita del volo e la compensazione pecuniaria ad essi spettante”.

Prescrizioni disattese

Ryanair però, pare non abbia provveduto in modo adeguato a  rispettare le prescrizioni della nostra Antitrust. Scaduto infatti il termine di 10 giorni previsto dalla delibera, la compagnia low cost irlandese non ha comunicato l'avvenuta esecuzione di quanto indicato nel provvedimento.

Tra l’altro, tale comportamento si è protratto anche dopo che il Tar del Lazio, con ordinanza del 22 novembre 2017, aveva respinto la domanda di sospensione dell'esecuzione del provvedimento dell'Autorità presentata dalla stessa Ryanair.

Dunque, un atteggiamento contestabile su tutta la linea e da qui la decisione dell’Antitrust di aprire una nuova inchiesta, che come detto, ora potrebbe costare davvero molto cara a Ryanair. Staremo a vedere.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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