Economia

Quotazione Ferrari: 5 cose da sapere

Nelle prossime ore scatterà la procedura per l’Ipo alla Borsa di New York. La prima tranche di azioni potrebbe valere un miliardo di dollari

È ormai tutto pronto per dare il via libera alla procedura che porterà alla quotazione di Ferrari in Borsa. Nelle prossime ore infatti inizieranno le prime procedure che verosimilmente condurranno il Cavallino ad essere inserito tra i titoli di Wall Street nella settimana del 12 ottobre. Tutto dunque come programmato da Sergio Marchionne che aveva annunciato che la società di Maranello sarebbe stata quotata esattamente un anno dopo Fca. Ma vediamo nel dettaglio quali sono le principali caratteristiche di un’operazione che gli analisti di settore attendono con grande interesse.

1 - Prima tranche

Secondo le indiscrezioni circolate finora, sul mercato, in questa prima fase, verrebbe messa una quota pari circa al 10% delle azioni ordinarie di Ferrari. Stiamo parlando di titoli che potrebbero valere circa un miliardo di dollari. Una stima questa che discende da quanto affermato dal numero uno di Fca Sergio Marchionne, il quale aveva valutato in circa 10 miliardi il valore complessivo del Cavallino.

2 - Perché Wall Street

La scelta di optare per un’Ipo alla Borsa di New York viene letta in una duplice prospettiva. Da una parte c’è la necessità di dare risalto e visibilità a un’operazione che metterà sul mercato uno dei simboli più apprezzati del Made in Italy nel mondo. Ovvio dunque che Wall Street rappresenti il palcoscenico internazionale più appetibile e congeniale. In secondo luogo, è negli Stati Uniti che si giocheranno le sorti future di Fca, che attraverso la quotazione di Ferrari prova a giocare l’ennesima carta per convincere General Motors ad accettare una fusione che farebbe nascere un vero colosso mondiale dell’auto.

3 - Stime e valutazioni

Al momento non è ancora possibile stimare quale sarà il prezzo di apertura delle nuove azioni ordinarie Ferrari che arriveranno in Borsa. Tra l’altro, secondo quanto stabilito dalle norme finanziarie statunitense, non sarebbe neanche possibile rendere nota una tale informazione sensibile. Le sorti della quotazione, come detto, si conosceranno solo nella settimana del 12 ottobre, quando ufficialmente avverrà la prima quotazione a Wall Street. Le attese, come già detto, sono comunque di raccogliere non meno di un miliardo dalla prima collocazione.

4 - Perché andare in Borsa

La decisione di quotare Ferrari nasce essenzialmente da esigenze di carattere finanziario. Staccando il Cavallino da Fca, si crea una società che ha solide basi industriali e commerciali che potranno garantire un ritorno economico importante. I 10 miliardi che complessivamente potrebbero arrivare alla fine di tutto il programma di collocazione sono liquidità in questo momento fondamentale per rilanciare il futuro di Fca, che si trova in una fase di forte ascesa.

5 - Insidie

In realtà fino a qualche giorno fa nessuno vedeva particolari controindicazioni all’Ipo Ferrari. Una situazione idilliaca che però è stata ora pesantemente perturbata dallo scandalo sulle falsificazioni dei test sulle emissioni che sta colpendo duramente la Volkswagen. Secondo qualche osservatore quindi, la quotazione del Cavallino potrebbe risentire del calo che in questo periodo stanno subendo in generale tutti i titoli azionari legati al mondo dell’auto. Bisognerà vedere se questo effetto depressivo sarà scontato in partenza anche da Ferrari.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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