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ANSA/EPA/MIKE NELSON
Economia

Perché il futuro di Tesla non è più così roseo

La concorrenza spietata di Ford, General Motors e Chrysler potrebbe ridurre significativamente la quota di mercato per Musk

Tesla ed Elon Musk: un binomio cui molti guardano convinti che l'avvenire sarà sicuramente radioso per il vulcanico imprenditore statunitense e per la casa automobilistica da lui fondata nel 2003 e divenuta sinonimo di innovazione tecnologica. Nei fatti, però, la strada potrebbe non essere tutta in discesa e da più parti si sottolineano le difficoltà e gli ostacoli che Musk dovrà superare per far crescere ulteriormente la sua compagnia.

Il problema della concorrenza

Innanzitutto, sinora Tesla non ha dovuto fronteggiare una concorrenzadavvero agguerrita. Le grandi case automobilistiche americane, che ne rappresentano il rivale più immediato, uscivano da una stagione di crisi. Di fronte alla necessità di sopravvivere, non si sono impegnate troppo nella ricerca tecnologica. Le cose, però, sono cambiate. Ford, General Motors e Chrysler hanno speso in un anno diciotto miliardi in ricerca e sviluppo, concentrando le risorse proprio in quei settori che hanno fatto la fortuna di Tesla: risparmio energetico e guida automatizzata. Quando saranno in grado di proporre alla clientela prodotti avanzati come quelli realizzati negli stabilimenti di Musk, potranno contare su economie di scala che le renderanno pressoché imbattibili. Le tre case americane, infatti, hanno una potenza di fuoco incomparabile, grazie a una rete di distribuzione che comprende quasi diciassettemila concessionari solo negli Stati Uniti. E se finora il marchio Tesla ha potuto godere di un appeal particolare, le cose potrebbero cambiare se i crescenti investimenti in pubblicità e marketing dei suoi rivali saranno efficaci. Un rientro alla grande dei cosiddetti "Big Three" di Detroit rischierebbe di relegare Tesla in una nicchia di mercato sempre più piccola e soffocante.

I dubbi sulla capacità produttiva di Tesla

L'azienda guidata da Musk, poi, nel 2017 dovrà affrontare alcune sfide importanti e forse decisive per il suo futuro. Il primo è legato al lancio della Model 3, la cui produzione comincerà a luglio. Le prenotazioni sono moltissime, ma il rischio è che la capacità produttiva dell'azienda non riesca a soddisfare la domanda. Le prenotazioni sfiorano quota quattrocentomila, mentre l'azienda non ha mai prodotto più di centomila veicoli l'anno. Inoltre, le vetture avranno bisogno di una vasta rete di punti di ricarica. Quella attuale sarà sicuramente insufficiente a soddisfare le esigenze dei futuri proprietari delle Model 3 e anche il progettato raddoppio dei Superchargers in funzione potrebbe non bastare. Le continue fluttuazioni del titolo Tesla in borsa provano come il quadro vada letto in chiaroscuro, anche se Elon Musk ha già saputo smentire molte volte chi non ha avuto fiducia in lui.

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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