Obbligazioni Mps, istruzioni per l'uso
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Economia

Obbligazioni Mps, istruzioni per l'uso

Cosa può fare chi ha comprato in passato i bond subordinati del Monte dei Paschi di Siena di fronte all'offerta di conversione dei titoli in azioni

Vendere, aderire all'offerta o aspettare? Ecco il dilemma che presto assillerà migliaia di risparmiatori che hanno comprato le obbligazioni subordinate del Monte dei Paschi di Siena. Per salvarsi e rimettersi in carreggiata, la banca toscana proporrà infatti ai propri obbligazionisti di trasformare in azioni i bond in loro possesso (non tutti, ma soltanto quelli classificati con le sigle Tier 1 e Tier 2, cioè come subordinati, mentre sono esclusi quelli ordinari). Ecco, di seguito, una guida utile per capire cosa conviene fare.

Come sarà l'operazione

Prima di analizzare le opzioni possibili, è bene però ricordare come si articolerà l'operazione di conversione dei bond in azioni. In pratica, la banca offrirà agli obbligazionisti la possibilità di vendere i titoli in loro possesso. Con i soldi ricevuti, i detentori dei titoli saranno tuttavia obbligati a sottoscrivere l'aumento di capitale di Mps che partirà entro fine anno.

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I risparmiatori coinvolti

L'offerta di conversione dei bond riguarda per lo più gli investitori istituzionali. Tuttavia, tra i destinatari, ci sono circa 40mila piccoli risparmiatori privati che hanno nel portafoglio un'obbligazione subordinata del Monte dei Paschi emessa nel 2008 e in scadenza nel 2018.

Pro e contro dell'adesione

La prima possibilità che hanno di fronte i risparmiatori consiste nell'aderire all'offerta di Mps. In questo caso, i loro bond verranno trasformati in azioni. Dunque, un titolo a reddito fisso come l'obbligazione (che sulla carta dà la garanzia di restituzione del capitale) si trasformerà in uno strumento finanziario potenzialmente più rischioso come l'azione, i cui prezzi possono fluttuare notevolmente sul mercato. Oggi le azioni Mps, che sono quotate a Piazza Affari, valgono però molto poco. Dunque, la conversione dei bond in titoli sarà conveniente nel caso in cui il risanamento del Monte dei Paschi vada a buon fine, con un successivo rialzo delle sue quotazioni in borsa.

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Pro e contro del rifiuto

L'alternativa alla conversione consiste nel tenersi i bond nel portafoglio, aspettando che scadano e vengano rimborsati al 100% del loro valore (più gli interessi). In questo caso, si evita di avere nel portafoglio titoli rischiosi e dai prezzi volatili come le azioni. Chi opta per questa scelta, deve però sperare comunque che l'aumento di capitale vada bene e la banca venga risanata. In caso contrario, infatti, i bond subordinati di Mps rischiano di trasformarsi in carta straccia.

La possibilità di vendere

C'è un terza possibilità per i risparmiatori che hanno i bond subordinati di Mps: venderli sul mercato prima che parta l'offerta e l'aumento di capitale. Per adesso, i titoli sono negoziati a un prezzo più basso rispetto al valore nominale e la loro vendita costringe a subire delle perdite. Tuttavia, le quotazioni dei titoli hanno già registrato rialzi nei giorni scorsi e, man mano che si avvicina l'offerta, potrebbero allinearsi al prezzo al quale verranno ricomprati (chi aderisce all'aumento di capitale, riceverà tra l'85 e il 100% di quanto aveva investito, a seconda dei titoli che ha nel portafoglio).

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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