Mps, le obbligazioni trattatele così
Economia

Mps, le obbligazioni trattatele così

Il crack dell'istituto toscano è un'ipotesi remota. Ma le vicende di Siena dimostrano quanto sia rischioso investire il capitale in un bond bancario

Comprarle, venderle o tenerle nel portafoglio? Sono i dubbi che assillano da qualche giorno molti risparmiatori che hanno comprato le obbligazioni del  Monte dei paschi di Siena (Mps), dopo lo scandalo giudiziario in cui sono incappati l'ex-presidente, Giuseppe Mussari , e l'intera banca.

TUTTO SULLO SCANDALO MPS

Come tutti gli istituti di credito italiani, negli anni passati anche Mps ha venduto ai piccoli risparmiatori, attraverso la propria rete di sportelli, una montagna di bond (per un valore di circa 34 miliardi di euro), che le sono serviti per fare scorta di liquidità, durante gli anni neri della crisi finanziaria. Ora, chi  ha nel  portafoglio questi titoli non dorme proprio sonni tranquillssimi, per una ragione molto semplice: a differenza di quanto avviene per i conti correnti, per i fondi comuni d'investimento o per le polizze assicurative, il rimborso delle obbligazioni non è garantito ai sottoscrittori, nella malaugurata eventualità di un fallimento della banca.

MPS E I CORRENTISTI DELLA BANCA

Certo, l'ipotesi di un crack del Monte dei Paschi appare oggi assai remota. La banca sta infatti per essere finanziata  attraverso i Monti Bond e, se la situazione non dovesse risolversi, qualunque governo (dopo le prossime elezioni) sarebbe subito pronto a nazionalizzarla, per evitare un tracollo dell'intero sistema creditizio italiano. Eppure, nonostante la presenza di questo paracadute pubblico, gli analisti di Altroconsumo non sono andati tanto per il sottile. A chi ha nel portafoglio le obbligazioni Mps, gli esperti dell'associazione hanno suggerito infatti di venderle e sostituirle con due diversi strumenti d'investimento: con un conto di deposito ad alta remunerazione proposto da un'altra banca, se i titoli Mps hanno una scadenza inferiore a 2 anni, oppure con un Btp (Buono del Tesoro Poliennale) nel caso delle obbligazioni che hanno una vita residua oltre il 2015.

MPS E I DERIVATI

Tutavia, va detta pure una cosa: per gli investitori cassettisti, cioè quelli abituati a tenere i bond Mps nel portafoglio sino alla scadenza e a incassare di volta in volta gli interessi, non si intravede all'orizzonte uno scenario cupo. Non va dimenticato, poi,che una vendita in massa delle obbligazioni del Monte dei Paschi non farebbe altro che aggravare la situazione già problematica della banca toscana. Meglio dunque ragionare a bocce ferme, facendo però tesoro di un insegnamento che arriva dallo scandalo recente.

LE PRIME INDAGINI SU MPS

Spesso, i piccoli investitori italiani commettono un errore abbastanza grave. Allettati dalle offerte proposte loro allo sportello, versano gran parte dei risparmi in obbligazioni della propria banca, che spesso garantiscono dei rendimenti di poco superiori (o addirittura inferiori) a quelli dei titoli di stato di uguale scadenza, pur essendo più rischiose. Seguire questa strategia significa impiegare tutto il capitale (o buona parte), in un solo  titolo di un'unica società emittente, rinunciando così a costruirsi un portafoglio ben diversificato. A prima vista, sembra una scelta prudente ma, quando accadono vicende simili a quella verificatasi a Siena e dintorni, allora iniziano i dolori.

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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