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Economia

Mps: come può raggiungere i 5 miliardi di aumento di capitale

Il cda riapre la conversione dei bond ai piccoli risparmiatori da cui punta di ottenere 1,5 miliardi. Pronto anche il fondo del Qatar (1 miliardo)

Nel complicatissimo puzzle del salvataggio di Mps, un tassello si è messo a posto da solo. Nel giorno del cda convocato a Milano per tracciare una strada alternativa all'intervento dello Stato, Paolo Gentiloni ha ricevuto l'incarico per formare un nuovo Governo. La prospettiva di un Esecutivo a breve "ci dà fiducia sulla possibilità di perfezionare il nostro piano", ha spiegato una fonte vicina al board senese. Perchè per ricapitalizzare la banca con 5 miliardi, trovandoli solo sul mercato, "i tempi ci sono".

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L'operazione dovrà concludersi entro la fine dell'anno, visto che la Bce ha risposto picche alla richiesta senese di poter prorogare la scadenza di 20 giorni. L'ultimo aggiustamento del piano è arrivato alla fine del cda: la banca ha riaperto la conversione dei bond subordinati in azioni, allargando le maglie in modo da coinvolgere anche la clientela retail.

Infatti, per evitare ricorsi o tirate di orecchie da parte della vigilanza, per la conversione che si è chiusa nei giorni scorsi Mps aveva previsto requisiti così stringenti che alla fine solo i possessori istituzionali hanno potuto aderire. Per esempio: a differenza di quanto avvenuto finora, stavolta Mps intenderebbe andare proprio a bussare alle porte dei risparmiatori, per informarli della possibilità di convertire i loro bond in azioni.

Come raggiungere i 5 miliardi
Su questo aspetto si sono concentrati i contatti con la Consob. L'operazione potrà partire, ha spiegato la banca, "una volta ottenute le necessarie autorizzazioni". Con la conversione dei bond istituzionali Mps ha raccolto un miliardo. Dal retail - 40 mila risparmiatori con bond subordinati per un totale di 2 miliardi - Siena conta di portare a casa una cifra compresa fra il miliardo e il miliardo e mezzo.

Un altro miliardo arriverebbe poi dal fondo sovrano del Qatar che, secondo fonti vicine al dossier, "è della partita". Dopo le dimissioni di Matteo Renzi, gli Emirati hanno preso tempo, ma ora potrebbero essere rassicurati dal fatto che a breve ci sarà un Governo con pieni poteri. Il rimanente dei 5 miliardi dovrebbe arrivare con un'operazione di "collocamento privato". In pratica, le banche di affari - guidate da Jp Morgan e Mediobanca - non si costituiranno in consorzio di garanzia ma, per piazzare la cifra restante, andranno a cercare quegli investitori che abbiano mostrato interesse all'operazione.

L'intervento pubblico
Nulla toglie che una parte residuale possa poi essere coperta anche da un "contributo" dello Stato, azionista di Mps.

Questo intervento pubblico non avrebbe però a che vedere con quello che dovrà elaborare il nuovo Governo nel caso in cui la strada di mercato - già resa accidentata dal no della Bce - si dimostrasse impraticabile, vuoi per una scarsa adesione del retail alla conversione di bond vuoi per un passo indietro del Qatar. In questi giorni si è parlato di un ombrello statale che si configurerebbe in una garanzia tra i 3 e i 5 miliardi o nell'acquisto di bond retail da convertire in azioni o in un risarcimento al retail che si vedesse convertire forzosamente i bond. A questo punto, però, se il piano Mps fallisse, la palla passerebbe al nuovo Governo. Ma in un modo o nell'altro, con un intervento dello Stato, azionisti e possessori di bond sarebbero a rischio.

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Redazione Economia