Mondadori compra Rcs Libri per 127,5 milioni
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Economia

Mondadori compra Rcs Libri per 127,5 milioni

Nasce così il colosso del mercato dei libri in Italia. Marina Berlusconi: per la Mondadori un passo "coraggioso e cruciale"

Rcs Libri, la divisione del gruppo del Corriere della Sera, cui fanno capo marchi storici come Rizzoli, Bur, Bompiani e Marsilio, va per 127,5 milioni di euro alla Mondadori, la controllata Fininvest titolare anche di editrici come Einaudi, Piemme e Sperling & Kupfer.

La firma del contratto di compravendita, seguita a una trattativa non-stop anche dopo lo scadere dell'esclusiva al 30 settembre, alla fine è arrivata nella tarda serata di domenica 4 ottobre, a valle anche dei consigli di amministrazione delle due aziende, con il voto unanime - è stato sottolineato - nel Cda Rcs. Serve ora solo il parere dell'Antitrust.

Adelphi resterà esclusa dal passaggio a Mondadori: nell'ambito del riassetto il fondatore e socio Roberto Calasso acquisterà il 58% in mano a Rcs, come previsto dalle opzioni concordate a suo tempo. Quanto invece alla Marsilio Editore, di cui oggi Rcs ha il 50,99%, al momento del closing passerà per una quota del 94,7% al gruppo di Segrate.

La soddisfazione di Marina Berlusconi

"L’acquisizione della Rcs Libri rappresenta per la Mondadori un passo coraggioso e cruciale" ha spiegato Marina Berlusconi, presidente della Mondadori, in una nota. "È un passo in linea con le tendenze di un mercato complesso come quello dei libri, in cui i grandi protagonisti internazionali puntano ad aumentare le dimensioni, a consolidare le leadership concentrandosi sul proprio core business, per migliorare l’efficienza e sviluppare sinergie. È l’obiettivo che, fatta salva l’autonomia di tutte le case editrici interessate, ci proponiamo con questa operazione. Ci consolideremo e concentreremo su quello che da sempre sappiamo fare meglio: oltre ai periodici, i libri. Mi riferisco naturalmente sia al trade che all’educational e anche al retail".

Ma, oltre che una necessità imposta dagli andamenti del settore, ha aggiunto il presidente della Mondadori, quella di acquisire i libri della Rcs è certamente anche "una scelta, e una scelta molto convinta. Questo investimento dice, nel modo più concreto, che crediamo nella Mondadori di oggi e di domani, così come crediamo nel libro, nel suo presente e nel suo futuro. Ed è un’operazione che mi pare nell’interesse di tutti: delle case editrici, degli autori, dei lettori, ma anche dell’intero Paese, che non può non guardare con favore a una editoria nazionale più solida e più competitiva".

Di certo oggi Mondadori rafforza nei libri il ruolo di grande protagonista. "La nostra casa editrice sarà ora al centro di un sistema nel quale troveranno spazio tutte o quasi le eccellenze che l’editoria di questo Paese ha saputo esprimere".

Acquisire i libri della Rcs è una scelta molto convinta. Crediamo nel libro, nel suo presente e nel suo futuro

Rcs evita l'aumento di capitale

Con la vendita Rcs potrà raggiungere, seppur con diversi tempi e asset, gli obiettivi sulle dismissioni concordati con le banche finanziatrici (250 milioni di cessioni entro fine settembre), evitando così di sforare i vincoli finanziari (covenant), che le avrebbero altrimenti imposto un aumento di capitale per quasi 200 milioni.

Il corrispettivo dell'operazione verrà regolato per cassa al closing, ha spiegato più nel dettaglio l'azienda. La cessione le permetterà da un lato di disporre di risorse finanziarie per gli investimenti di sviluppo del business, ha chiarito, dall'altro di rafforzare la propria struttura finanziaria e di procedere nel percorso di ridefinizione dei principali termini del contratto di finanziamento in essere con gli istituti finanziatori.

Mondadori si rafforza nel mercato dei libri

Per parte sua Mondadori ha affermato che l'accordo consentirà al gruppo di consolidare la propria presenza in Italia nel mercato dei libri trade e nell'editoria scolastica, nonchè negli illustrati a livello internazionale.

"Questa acquisizione favorirà la crescita, in un contesto di mercati in flessione, in un business che appartiene alla storia di Mondadori e che è per noi strategico" ha dichiarato l'amministratore delegato di Mondadori Ernesto Mauri. "È davvero il punto di svolta nel percorso di ottimizzazione del nostro portafoglio di attività iniziato nel 2013. Allo stesso tempo è un segnale importante dopo i difficili momenti che l’azienda ha vissuto ed è, per ordine di grandezza, l’operazione più significativa dal 2006, quando fu acquisita Emap France"

I numeri dell'operazione

Le attività oggetto della vendita hanno registrato nell'esercizio 2014 ricavi pro forma per 221,6 milioni, margine operativo lordo ante oneri non ricorrenti per 8,8 milioni e investimenti per 11 milioni, di cui 1,7 milioni destinati al rinnovo delle librerie Rizzoli. Il prezzo di 127,5 milioni è stato valutato sulla base di un enterprise value di 130 milioni, con un indebitamento netto di 2,5 milioni (medio e rettificato, includendo anche le quote in Marsilio da riacquistare).

Sono poi previsti meccanismi di aggiustamento del prezzo per 5 milioni di euro, in base ai risultati 2015 della Libri, oltre a un incasso ulteriore a favore di Rcs per 2,5 milioni sulla base dei risultati aggregati 2017 delle attività librarie.

Tutte le testate Rcs potranno continuare a esercitare un'attività editoriale libraria, come oggi offerto ai propri lettori. Rcs mantiene poi la titolarità del marchio Rizzoli, attività libraria esclusa.

Il perfezionamento dell'operazione è soggetto all'approvazione delle autorità. Se ci fossero delle autorizzazioni condizionate, è stato chiarito, "non pregiudicheranno il completamento dell'operazione e non comporteranno modifiche delle condizioni economiche per Rcs MediaGroup". Il riferimento è al probabile esame dell'autorità per la concorrenza, visto che nell'operazione il primo gruppo librario italiano va ad acquistare il secondo del paese: secondo alcune stime risalenti a quest'estate il nuovo soggetto avrebbe oltre il 38% del mercato. Anche per questo nel corso dei mesi non sono mancate anche delle prese di posizione polemiche tra gli scrittori contro il riassetto.

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