Industria, le quattro mosse del governo per rilanciare le Pmi
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Industria, le quattro mosse del governo per rilanciare le Pmi

Credito di imposta su nuovi investimenti e taglio della bolletta elettrica: ecco come ridare ossigeno alle piccole e medie imprese

E’ diventato ufficialmente legge il pacchetto di misure che il governo ha messo a punto per provare a rilanciare l’attività industriale e in particolare quella delle piccole e medie imprese, le cosiddette Pmi. Le norme in questione sono state infatti pubblicate in Gazzetta ufficiale attraverso lo strumento di un decreto legge che ha messo nero su bianco una serie di interventi che dovrebbero soprattutto alleggerire il carico fiscale delle aziende interessate. Il primo e più significativo intervento riguarda il credito di imposta varato per facilitare gli investimenti in nuovi macchinari.

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Una misura che non riguarda in modo specifico le Pmi, ma che sarà di vitale importanza proprio per tante piccole e medie realtà che vorranno scrollarsi di dosso definitivamente la crisi che ancora fa sentire i suoi effetti. Nello specifico si tratterà di un credito d’imposta, come detto, al 15% per i nuovi investimenti che saranno messi in campo entro il 30 giugno 2015. Con questa  misura si conta di mobilitare 8,2 miliardi in beni su cui applicare le agevolazioni, di cui 4,1 miliardi subito nel 2014. Altro capitolo significativo del pacchetto di misure a favore delle Pmi è poi quello riguardante l’Ace. Il riferimento è al cosiddetto Aiuto alla crescita economica, che introduce la deducibilità dall’imponibile di parte dell’incremento di capitale proprio dell’impresa.

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In pratica ci sarà un ampliamento della detassazione Ace che, nel caso di soggetti incapienti Ires, potrà essere trasformata in un credito d’imposta sull’Irap. Una misura che sarà particolarmente importante per tante piccole e medie imprese che in questo modo potranno rafforzare la propria struttura societaria. Di rilevante c’è poi ancora il taglio della bolletta energetica previsto in modo specifico proprio per le Pmi. Si tratta di un intervento del valore complessivo di quasi 1,5 miliardi che sarà completamente operativo da qui a un anno. Circa 800 milioni sono già disponibili e verranno dunque fin da subito utilizzati per alleggerire il conto energetico delle Pmi, vera palla al piede di tante realtà produttive italiane.

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Infine, un importante giro di vite è stato previsto anche sul fronte dei finanziamenti, altro tasto particolarmente dolente quando si parla di piccole e medie imprese, soggetti a cui le banche sembrano sempre meno inclini a fornire capitali freschi. Ebbene, il governo ha studiato la possibilità di garantire forme di sostegno al credito attraverso fonti di finanziamento alternative proprio alle banche. La novità principale di una misura che conta nel tempo di rimettere in circolo circa 20 miliardi di euro, riguarda la possibilità per assicurazioni e società di cartolarizzazione di finanziare direttamente le imprese. Dunque non più solo acquisto di crediti esistenti ed erogati da altri, ma la concreta possibilità di finanziare, come detto, direttamente le realtà produttive.

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