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Economia

Il rilancio di Valtur

Riaperto il Tanka Village, il gruppo punta sulla specializzazione delle strutture e un loro riposizionamento. E sul partner Investindustrial

Avviso ai villeggianti: questi di Valtur fanno sul serio. Fa sul serio il nuovo presidente di uno dei marchi più forti del turismo italiano, cioè Carlo Gagliardi; fa sul serio il suo azionista Andrea Bonomi, il Re Mida del private-equity italiano, l’artefice del rilancio della Ducati o di Permasteelisa, o di Aston Martin o di Sergio Rossi e di molti altri grandi brand di vari settori presi in cattive acque e riportati alla ribalta, all’insegna di un criterio comune: valorizzare il meglio del made in Italy.

“E cosa c’è di meglio in Italia che il suo territorio?”, argomenta Galiardi, dal quartier generale di Valtur, a Milano, dove sta lavorando a tempo ultrapieno al nuovo progetto. “Abbiamo un marchio eccezionale, che ha saputo superare senza danni molte peripezie conservando agli occhi del pubblico e di chi ci ha lavorato una percezione ancora molto positiva. E la riapertura del grande villaggio Tanka Village, in Sardegna, operativo dal 23 giugno scorso e già pieno, è un po’ il simbolo di quel che sarà”.

Il lavoro è lungo, sia chiaro: perché sconta lo storico gap dimensionale dell’industria turistica italiana, parcellizzata in mille aziendine mai aggregatesi sul serio. La stessa Valtur fattura solo 100 milioni circa con 24 strutture gestite (23 in Italia e una in Croazia), pur essendo il più grande operatore di resort italiano, contro gli oltre mille milioni di colossi stranieri come Melià o Barcelò.

“Per questo prevedo una prima, delicatissima fase di consolidamento e crescita per linee interne, con l’obiettivo principale di riqualificare l’offerta e posizionare al meglio il nostro prodotto in Italia, e una fase successiva in cui, dopo aver irrobustito le gambe, cominceremo a camminare verso l’estero”, aggiunge Galiardi.

Investindustrial, così si chiama il gruppo di fondi creato da Bonomi, ha investito 100 milioni di euro in Valtur, tutti in capitale fresco, liberando il gruppo dai debiti. Ora, lavorando anche sul capitale circolante, ha deciso di acquistare la proprietà di alcuni dei principali e storici villaggi gestiti, come Marileva, Pila, Ostuni. “Siamo entrati nel gruppo lo scorso aprile, quindi non possiamo fare miracoli in questa stagione, ma stiamo comunque facendo leva sulla bellezza dei nostri siti, sul cibo, sull’accoglienza, e siamo molto fiduciosi. Da settembre, intraprenderemo un nuovo piano d’investimenti sulle nostre strutture sul quale facciamo molto affidamento”, racconta Galiardi.

Accanto all’amministratore delegato, tre nuovi top-manager: Giordi De Las Moras, che si occupa dell’attività commerciale, e viene dalle grandi catene straniere; un altro spagnolo, per la precisione majorchino, Guillermo Riutort, che segue le operations; e il direttore finanziario Luca Barzaghi. “Un bel tridente. Del resto per noi il turismo non è un amore recente. Abbiamo iniziato molti anni fa investendo nei parchi a tema, con Gardaland, e direi che ci è andata molto bene”, racconta ancora Galiardi. “Usciti da Gardaland abbiamo investito in Porta Ventura, a Barcellona, una realtà da 4,5 milioni di visitatori all’anno. Poi abbiamo  comprato la Gold Car, che è poi leader dell’autonoleggio turistico. E poi abbiamo fortemente voluto Valtur".

Con questa piattaforma "potremo usare al meglio il più grande brand a nostra disposizione, che è l’Italia" continua Galiardi. "Sul piano paesaggistico-culturale, sul piano degli stili di vita, sul piano enogastronomico… Valtur usciva da una lunga amministrazione straordinaria e si presta perfettamente al rilancio che abbiamo progettato. Mi piace dire che la nostra mission è fabbricare bellissimi ricordi, chi viene da noi deve vivere un’esperienza indimenticabile che lo induca a tornare e tornare e tornare ancora, grazie soprattutto alla miglior cultura dell’ospitabilità e dell’accoglienza”.

Non saranno trascurati i nuovi strumenti digitali, per rendere vincente questo rilancio: “Infatti, non guardiamo ad Internet come a un semplice canale di vendita, crediamo che la Rete, prima di ogni altra cosa, sia un osservatorio eccezionale sul mercato che va usato ribaltando il paradigma, cioè dando ai nostri ospiti ciò che la Rete ci dice che desiderano. Noi guardiamo a ogni genere di clientela, ma sappiamo che il cliente tipo sono le famiglie italiane con figli da 4 a 15 anni; e poi vogliamo valorizzare le specializzazioni tipiche di alcuni villaggi, penso ad esempio a quella sportiva, tipica del Garden Toscana, che ha 16 campi da tennis in terra rossa. Non è un servizio come un altro, è un target”.

La riapertura vincente del Tanka Village, dopo mesi di abbandono totale – è stato necessario cominciare disboscando i 44 meravigliosi ettari di territorio dalla vegetazione spontanea che se n’era impadronita! – è il segno della riscossa: “Abbiamo una struttura meravigliosa”, si entusiasma Galiardi, “con 950 camere, una spiaggia di 400 metri per 80, bianchissima e con l’acqua turchese…”. “Oggi celebriamo l’apertura del nuovo fiore all’occhiello del gruppo”, ha detto Andrea Bonomi, tagliando il nastro, “ma anche quella che sarà la prima stagione della nuova Valtur, in cui Investindustrial ha deciso di investire risorse significative con una logica industriale di lungo periodo. Siamo qui perché crediamo fortemente nell’Italia e nel futuro del turismo made in italy, abbiamo grandi ambizioni e un serio progetto industriale e siamo già al lavoro, in Italia e all’estero, per realizzarlo”.

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Sergio Luciano