Mobilità
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Economia

Il futuro della mobilità sostenibile: fare rete

Un convegno, organizzato il 4 ottobre da Fit Consulting, punta a unire tutti gli operatori, pubblici e privati, per rilanciare il settore

Creare una rete di aziende specializzate nel settore della mobilità, in grado di affrontare le prossime sfide con un approccio sistemico.

È questo l’obiettivo di Fit Consulting, (Fit sta per Finanzia innovazione e trasporti), una società romana che da oltre 20 anni lavora nella mobilità per enti pubblici e aziende private, creando soluzioni innovative nella logistica urbana delle merci e della mobilità dei passeggeri.

Se ne parlerà mercoledì 4 ottobre in un grande incontro pubblico all’Ara Pacis di Roma.

“Il nostro Paese” spiega Massimo Marciani, presidente e fondatore di Fit “sconta una forte disorganicità nel settore della mobilità e una non sufficiente integrazione tra tecnologie, infrastrutture e governance. Eppure nel settore della mobilità sostenibile abbiamo molte eccellenze: lavorano però in nicchie di mercato che impediscono loro di raggiungere la massa critica necessaria a diventare un player globale. Il nostro obiettivo è aiutare i nostri clienti e partner a realizzare cambiamenti radicali per un futuro sostenibile”.

Il concetto di “mobilità sostenibile” nasce alla fine degli anni Ottanta con i primi studi delle Nazioni Unite: il concetto di base, finalmente emerso in quegli anni, era che il soddisfacimento dei bisogni della popolazione non avrebbe dovuto compromettere le medesime capacità per le generazioni future.

La definizione attuale di mobilità sostenibile individua un sistema di mobilità, soprattutto urbana, in grado di diminuire gli impatti ambientali sociali ed economici generati dal trasporto: e cioè l'inquinamento atmosferico e le emissioni di gas serra, l'inquinamento acustico, la congestione stradale, l'incidentalità e il consumo di territorio causato dalla realizzazione delle strade e infrastrutture.

Fit Consulting, con sedi a Roma e a Milano, opera sul mercato italiano e internazionale attraverso progetti di ricerca e sviluppo finanziati con fondi comunitari: “Abbiamo sviluppato” dice Marciani “una rete di partner che comprende enti pubblici, aziende private, associazioni di categoria, gestori di flotte e centri di ricerca e università. Per fare qualche nome: Tim, Iveco, Tnt, Almaviva, Poste Italiane, Kpmg, Anas, Enea, moltissimi comuni e diversi ministeri; all’estero Procter&Gamble, Transport for London, Van Hool, Commissione Europea, Air Liquide”.

Nel 2050 il pianeta sarà abitato da 9 miliardi di persone: "L’obiettivo" commenta Marciani "è migliorare la qualità della vita rispettando i limiti imposti dalla sostenibilità. Si tratta di costruire un mondo capace di offrire ai propri abitanti un accesso universale e sicuro a un sistema di mobilità integrato e a basso impatto ambientale".

L’obiettivo del convegno romano è davvero ambizioso: fare rete per migliorare la nostra vita. “Fit” conclude Marciani “intende invitare la società civile, il governo centrale e locale, l’industria e l’università a unirsi per dare vita a un vero cambiamento del nostro modo di vivere e di muoverci”.

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Maurizio Tortorella

Maurizio Tortorella è vicedirettore del settimanale Panorama. Da inviato speciale, a partire dai primi anni Novanta ha seguito tutte le grandi inchieste di Mani pulite e i principali processi che ne sono derivati. Ha iniziato nel 1981 al Sole 24 Ore. È stato anche caporedattore centrale del settimanale Mondo Economico e del mensile Fortune Italia, nonché condirettore del settimanale Panorama Economy. Ha pubblicato L’ultimo dei Gucci, con Angelo Pergolini (Marco Tropea Editore, 1997, Mondadori, 2005), Rapita dalla Giustizia, con Angela Lucanto e Caterina Guarneri (Rizzoli, 2009), e La Gogna: come i processi mediatici hanno ucciso il garantismo in Italia (Boroli editore, 2011). Il suo accounto twitter è @mautortorella

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