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Matteo Bazzi/Ansa
Economia

Fusione Repubblica-Stampa: tutti i numeri e le cose da sapere

Azionisti, testate, dimensioni del fatturato. Chi entra e chi esce dal nuovo polo dell'editoria italiana

Il nuovo polo dell'editoria che nasce dalla fusione tra il Gruppo l'Espresso e Itedi ha sulla base dei dati registrati nel 2015 complessivamente 5,8 milioni di lettori, 2,5 milioni di utenti unici giornalieri sui propri siti di informazione e 750 milioni di ricavi.

2 - Gli azionisti

L'azionariato dell'Espresso vede oggi Cir in maggioranza con il 54% e gli altri azionisti al 46%. Itedi fa capo invece per il 77% a Fca e per il 23% a Ital Press Holding della famiglia Perrone. Nella nuova società post fusione Cir avrà invece il 43%, Exor e i Perrone avranno entrambi il 5%, gli altri soci Fca saranno all'11%, mentre il flottante atteso è del 36%.

3 - Le testate locali

Per il Gruppo l'Espresso sono coinvolte oltre alla Repubblica, ai suoi supplementi, e al settimanale l'Espresso anche 18 testate locali, 3 emittenti radiofoniche nazionali (Radio Deejay, Radio Capital e Radio m2o) e alcune reti televisive nazionali. I quotidiani locali del gruppo l'Espresso sono diffusi prevalentemente nel Nord e nel Centro Italia con 341,6 mila copie medie al giorno. Si tratta di AltoAdige (Bolzano), Corriere delle Alpi (Belluno), il Centro (Pescara), Gazzetta di Mantova, Gazzetta di Modena, Gazzetta di Reggio, il mattino di Padova, il Messaggero Veneto (Udine), la Nuova di Venezia e Mestre, la Nuova Ferrara, La Nuova Sardegna (Sassari), Il Piccolo (Trieste), la Provincia Pavese, Il Tirreno (Livorno), il Trentino (Trento), la Tribuna di Treviso, la Città di Salerno, oltre al trisettimanale di Ivrea: la Gazzetta del Canavese.

Itedi ha visto la luce all'inizio del 2015 dalla fusione tra l'editrice del quotidiano genovese il Secolo XIX della famiglia Perrone e l'editrice La Stampa, con le relative unita' pubblicitarie Publikompass e Publirama. Proprio oggi il gruppo l'Espresso ha comunicato i risultati del 2015, annunciando utili raddoppiati a 17 milioni, pur a fronte di ricavi in calo del 6% a 605,1 milioni, e un indebitamento netto praticamente nullo (10,7 milioni).

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Redazione Economia