Fiat 500, in America ora si punta anche sull’elettrica
Economia

Fiat 500, in America ora si punta anche sull’elettrica

Ecco perché, secondo l’economista Berta, negli Usa la city car ecologica può funzionare

Un mercato dell’auto che comincia a volare e politiche energetiche che favoriscono le vetture a basse emissioni: sono queste le condizioni che fanno degli Stati Uniti il Paese ideale dove lanciare l’auto elettrica. Deve averlo pensato anche Sergio Marchionne visto che, nonostante avesse in passato sostenuto che la Fiat avrebbe puntato per i suoi modelli su altre fonti alternative, come gpl e metano , per gli Usa ha messo in campo una campagna marketing di tutto rispetto per la nuova 500E. La versione elettrica dell’utilitaria che così bene sta facendo proprio sul mercato statunitense, verrà lanciata tra aprile e maggio e per l’occasione in California verrà proposta un’offerta davvero molto allettante.

A tutti quelli che acquisteranno infatti una 500E ne verrà noleggiata un’altra a titolo gratuito. Il tutto, secondo quanto dichiarato da Tim Kuniskis responsabile del brand Fiat in Nord America, per superare l'ansia dei 140 km di autonomia consentiti dalle batterie della city car italiana. Una promozione del tutto originale e insolita, che però non sorprende l’economista Giuseppe Berta, esperto di automotive. “Il primo dato da tener presente – esordisce il professore della Bocconi – è che il mercato dell’auto statunitense è tornato a livelli ante-crisi. Dunque le vendite vanno a gonfie vele. Inoltre, il presidente Barack Obama ha da tempo annunciato di voler puntare tantissimo sulla green economy, e in questo senso l’auto elettrica rappresenta un vero fiore all’occhiello di questa politica”.

FIAT 500, UN SUCCESSO TUTTO AMERICANO

E sì, perché per vendere auto elettriche non basta che una casa costruttrice le produca e le metta sul mercato, ci vogliono anche le infrastrutture adeguate che permettano i rifornimenti in maniera agile ed efficiente. “In questo senso ad esempio c’è l’area tra Boston e New York insieme ad ampie zone della California che non a caso hanno le carte in regola per ospitare la circolazione di auto elettriche”. Una premessa di carattere infrastrutturale che invece manca completamente in Italia, e nella maggior parte dell’Europa. “E’ per questo che da noi sperare in un successo dell’auto elettrica – fa notare Berta – è del tutto fuori luogo. Non solo infatti il mercato va sempre peggio, con risultati molto negativi che ora cominciano a fioccare anche in Germania, che era rimasta l’ultimo baluardo alla debacle continentale. Ma, soprattutto – continua Berta – i costi per le infrastrutture necessarie alla circolazione dell’auto elettrica sono sostenibili solo da un operatore pubblico, e in questo momento chiedere a molti Paesi europei di fare sforzi in questo senso sarebbe una follia visti i chiari di luna finanziari”.

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Ancora una volta dunque risulta vincente la strategia di Marchionne che, seppur puntando su un mercato di nicchia come quello della 500 in America, ridà ulteriore lustro e visibilità alla sua city car, lanciando anche un’azzeccata versione elettrica. “D’altronde – aggiunge Berta – sono d’accordo con chi sostiene che ormai il mercato sarà sempre meno di massa e sempre più caratterizzato da piccole nicchie, e dunque iniziare a presidiarne qualcuna è una scommessa per il futuro”. Proprio quello che sta facendo Marchionne negli States.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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