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Fca e le alleanze del futuro

Sergio Marchionne insiste per una fusione con Gm, ma intanto prova ad avviare collaborazioni con Google, Amazon e Uber

Sembra essere un’azienda che si muove a 360 gradi e senza nessuna forma di pregiudizio la Fca che stiamo imparando a conoscere negli ultimi mesi e che cerca con determinazione nuove alleanze commerciali. Una strategia che è poi il risultato diretto di quelle che sono le convinzioni espresse dal suo amministratore delegato, quel Sergio Marchionne che ormai da anni predica la necessità di unire le forze, anche quelle grandi, per poter restare a galla in un settore competitivo come quello dell’automotive. E come da par suo il manager italo-canadese è passato dal dire al fare in maniera tempestiva e diretta.

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Dapprima proponendo, per il momento senza successo, un’alleanza di livello stratosferico tra Fca e General Motors. Un accordo che se mai si concludesse farebbe nascere il primo colosso dell’auto al mondo. Per orsa però Marchionne deve fare i conti con il no che a più riprese gli è stato rivolto da Mary Barra, Ceo della casa automobilistica di Detroit. C’è da credere però che il numero uno di Fca non demorderà e in un prossimo futuro tornerà di certo alla carica. Nel frattempo ha però cominciato a battere altre strade, soprattutto quelle che portano alle tecnologie del futuro, quelle cioè che prevedono la circolazione di veicoli senza conducente.

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E così qualche settimana fa ha chiuso un accordo con Google, che da tempo si è imposta tra le società più attive nello sviluppo di vetture che possano circolare senza autista. L’intesa prevede la realizzazione di 100 minivan che saranno marchiati Chrysler Pacifica Hybrid. Un secondo accordo sulla stessa lunghezza d’onda potrebbe ora arrivare con Amazon. Per il momento si tratta solo di indiscrezioni giornalistiche, tra l’altro smentite dalla stessa Amazon. Eppure qualcosa pare effettivamente muoversi su questo fronte. Alla base del’intesa ci sarebbe l’intenzione di Amazon di dotarsi di veicoli che possano effettuare consegne a domicilio senza l’ausilio appunto di autisti. Da qui la possibile collaborazione con Fca, come già avvenuto appunto con Google, per la produzione di prototipi che possano essere utilizzati per le prime sperimentazioni del nuovo servizio di consegna. Staremo a vedere se effettivamente l’affare si farà.

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Ultimo fronte di attività per Marchionne sarebbe poi quello con Uber. Nel caso specifico torniamo a parlare di normali vetture e la prospettiva potrebbe essere ben più immediata e appetibile. Recentemente infatti Uber ha ricevuto una rilevante linea di credito del valore straordinario di un miliardo di dollari da Goldman Sachs per realizzare il progetto Uber Xchange. Il programma in questione prevede l’acquisto di vetture da concedere poi in leasing ai nuovi autisti del servizio taxi gestito appunto dalla stessa Uber. Stiamo parlando quindi di soldi già disponibili e che potrebbero essere spesi a stretto giro per l’acquisto di veicoli. Da qui l’interessamento di Fca che potrebbe divenire uno dei fornitori privilegiati di vetture per Uber.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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