Alitalia, ecco perché Etihad vuole l’alleanza
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Alitalia, ecco perché Etihad vuole l’alleanza

La nostra compagnia per gli arabi sarebbe un ponte di lancio verso le destinazioni del Nord Europa e del Nord America

L’alleanza tra Alitalia e Etihad, qualora dovesse diventare definitiva, rappresenterebbe a tutti gli effetti quello che si dice un matrimonio di interessi. Da una parte infatti la nostra ex compagnia di bandiera verrebbe tirata fuori da una situazione finanziaria che ormai rasenta il totale fallimento. Dall’altra invece per il vettore di Abu Dhabi la prevista partecipazione al 49% nel capitale azionario dell’Alitalia avrebbe il sapore di un investimento di carattere industriale e strategico. “Etihad punta sulla nostra compagnia per diventare sostanzialmente più globale” fa notare il professor Andrea Boitani, economista dell’Università Cattolica di Milano, nonché esperto di trasporti.

ALITALIA, CACCIA DISPERATA A UN ALLEATO

“Il vettore di Abu Dhabi - continua Boitani - è attualmente un’azienda ancora piccola rispetto ai grandi colossi dell’aria, ma con grandi capitali e ha bisogno di allargare il ventaglio delle proprie destinazioni. In questo senso Alitalia potrebbe risultare molto funzionale per espandersi verso il Nord Europa e il Nord America dove Etihad è ancora debole”. D’altronde questa è una strategia che la compagnia degli Emirati sta perseguendo con tenacia ormai da tempo. Vanno proprio in questa direzione infatti le partecipazioni che Etihad può già contare in Air Berlin, Air Seychelles, Aer Lingus, e ancora,  Virgin Australia, Jet Airways e Air Serbia, tutti partner nei quali ha investito direttamente e che gli hanno permesso di allargare il novero delle destinazioni da raggiungere.

I DUBBI SULL'ALLEANZA CON GLI ARABI

Una strategia questa che paradossalmente potrebbe tra l’altro essere anche più vantaggiosa per la stessa Alitalia. “In prospettiva – spiega sempre Boitani – in una ipotetica alleanza con Air France-Klm, la nostra compagnia avrebbe corso il rischio di diventare una sorta di vettore regionale, visto che il colosso franco-olandese già copre in maniera efficace tutta una serie di destinazioni internazionali e intercontinentali. Con Etihad invece Alitalia potrà conservare un ruolo commerciale che vada oltre gli stretti confini nazionali o del Sud Europa, e non escludo che proprio queste considerazioni abbiano potuto influire anche a livello politico sulle decisioni finali da prendere per il futuro della nostra ex compagnia di bandiera”.

PARTNER NEI CIELI, ECCO COSA RISCHIA ALITALIA

E a confermare questo scenario ci sono i numeri di Etihad, compagnia nata solo nel 2003. Stiamo parlando di un vettore, come accennato, con grandi disponibilità finanziarie, ma sostanzialmente ancora piccolo rispetto ad altri concorrenti. Basti pensare che nel 2013 ha realizzato utili per 68 milioni di euro, in aumento sì del 48% rispetto all’anno prima, ma che rappresentano, solo per fare un paragone, comunque poco meno di un quindicesimo del miliardo di profitti messi a segno nello stesso periodo dai cugini di Emirates. E anche nel confronto con Alitalia, non si può certo dire che siamo di fronte a un alleanza tra Davide e Golia, anzi tutt’altro.

Nell’ultimo anno infatti, Etihad ha fatto viaggiare circa 12 milioni di passeggeri, circa la metà di quelli che si sono imbarcati su aerei della nostra ex compagnia aerea, che tra l’altro può contare su un parco velivoli di 134 unità, a fronte dei 95 attualmente in dotazione agli arabi. Ma se per il passato si può parlare di un rapporto praticamente alla pari, è per il futuro che le cose appaiono invece radicalmente diverse. A fronte infatti di un’Alitalia sull’orlo del baratro, Etihad programma da qui al 2025  di acquistare  ben 213 aerei nuovi, un centinaio dei quali tra Airbus A320 e A350, oltre a 28 Boeing 777. Inoltre, i ricavi, che l’anno scorso sono stati di poco superiori ai 6 miliardi di euro, già per la fine del 2014 dovrebbero lievitare a quota 7 miliardi. Insomma, come si diceva, un vettore in piena e tumultuosa espansione, un processo inarrestabile del quale potrebbe beneficiare anche Alitalia se riuscirà ad inserirsi in maniera efficace proprio nei piani di espansione della compagnia di Abu Dhabi.

LA CARTA D'IDENTITA' DI ETIHAD

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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