Economia

Dove si lavora meglio: prodotti finiti e beni durevoli di consumo

Apple, Samsung e Amplifon le imprese preferite dai dipendenti in questo settore

Nei beni di consumo sono i principali marchi dell’elettronica a svettare in cima alla classifica delle aziende più amate dai propri dipendenti. Apple è regina della lista, seguita dalla storica rivale Samsung. Sono due realtà che sono diventate icone del mondo della tecnologia e che oggi attraggono anche dal punto di vista lavorativo. Apple in particolare è sotto i riflettori del mondo intero e ha sempre puntato sulla valorizzazione dei talenti combinata alla passione per le tecnologie emergenti, dall’area sviluppo fino al settore delle vendite e assistenza alla clientela. La categoria dei prodotti finiti e beni di consumo è al secondo posto della classifica delle aziende dove si lavora meglio.

  1. Apple Italia
  2. Samsung Electronics Italia
  3. Amplifon
  4. Gruppo Bialetti
  5. De Longhi
  6. Gruppo Luxottica
  7. Electrolux Italia
  8. Philips
  9. Veneta Cucine
  10. Poltrona Frau


La metodologia del sondaggio

Per scoprire quanto sono soddisfatti gli italiani delle aziende dove lavorano, l’istituto indipendente di ricerca tedesco Statista ha realizzato un grande sondaggio, intervistando online più di 15 mila dipendenti di imprese che danno lavoro in Italia ad almeno 250 persone. È stato considerato l'intero universo di aziende che superano questa soglia di dipendenti, una platea di oltre 2.000 società. I dipendenti sono stati consultati in maniera anonima in modo da poter esprimere apertamente il proprio parere, senza alcuna influenza dal proprio datore di lavoro. Si tratta infatti di un'indagine che non prevede alcun pagamento da parte delle imprese per partecipare al sondaggio. La domanda-chiave del sondaggio era questa: «Su una scala da 0 a 10, con quanta probabilità raccomanderebbe la sua azienda ad un conoscente o familiare?»

Si è anche domandato ai partecipanti se fossero a conoscenza di imprese che avrebbero raccomandato a conoscenti o familiari come datore di lavoro, o, al contrario, se ci sono aziende che avrebbero addirittura sconsigliato. I risultati di questi due elementi sono stati combinati per calcolare un punteggio finale per i datori di lavoro in Italia emersi nell’indagine, attribuendo un peso maggiore alla disponibilità dei partecipanti a raccomandare la propria azienda.

Agli intervistati sono state poste altre 12 domande su argomenti relativi al lavoro e in totale ogni intervista aveva una durata medie di 5-10 minuti.

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Redazione