Le aziende che hanno fatto notizia nel 2014
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Economia

Le aziende che hanno fatto notizia nel 2014

Da Fiat-Fca ad Alitalia fino ad Alibaba, ecco le imprese finite sotto i riflettori della cronaca durante l'ultimo anno

Aziende in crisi, aziende che si stanno ristrutturando e aziende che invece vanno a gonfie vele. Nell'anno che sta per concludersi, in un'Italia che fatica a ritrovare la strada della crescita, la stampa economica e finanziaria italiana ha raccontato storie imprenditoriali molto diverse tra loro: parecchi casi di successo ma anche molti fiaschi. Ecco, di seguito, una panoramica sulle aziende che hanno fatto parlare maggiormente di sé durante il 2014.

Fca-Fiat

Stabilimento Fiat a PomiglianoAnsa/Stringer

Il completamento della fusione tra Fiat e Chrysler, lo spostamento della sede legale e fiscale all'estero, il siluramento di Montezemolo alla Ferrari e l'annuncio della prossima quotazione in borsa della scuderia del cavallino rampante. Sono i principali avvenimenti con cui il neonato gruppo Fca, guidato da Sergio Marchionne ha riempito le pagine dei giornali durante tutto l'anno. Se c'è un'azienda che è rimasta sotto i riflettori nel corso del 2014, questa è senz'altro la casa automobilistica di proprietà della famiglia Agnelli.

Leggi qui: La nascita di Fca

Alitalia

Finita più volte sull'orlo del fallimento negli anni scorsi, la nostra compagnia di bandiera sembra finalmente aver ritrovato la rotta giusta. Il 2014 è stato infatti un anno di svolta per Alitalia, con l'ingresso nell'azionariato di Etihad, il noto vettore aereo di Abu Dhabi che ha rilevato il 49% del capitale . Le maggiori compagnie estere come Lufthansa hanno cercato di mettere i bastoni tra le ruote a questa operazione ma, nel novembre scorso, è arrivato anche il via libera da parte dell'antitrust europea. Ora, si spera che il business di Alitalia possa nuovamente spiccare il volo.

Leggi qui: l'accordo Alitalia-Etihad

Moncler

Ha iniziato l'anno con il vento in poppa, grazie a un fortunato collocamento in borsa terminato a dicembre 2013. Ha incassato lodi da ogni parte, comprese quelle del premer Renzi. Poi, però, nelle ultime settimane di novembre ha subito un grave danno d'immagine dopo l'inchiesta della trasmissione Report, che denunciava lo spiumaggio illegale delle oche. Nel bene e nel male, il noto produttore di piumini Moncler e il suo numero uno Remo Ruffini sono rimasti sotto i riflettori della cronaca per tutto il 2014.

Leggi qui: Moncler in borsa

Ilva

Dopo anni di travagli, chiusure dell'attività, commissariamenti e indagini giudiziarie ai danni della famiglia Riva, per le acciaierie dell'Ilva di Taranto si vede un po' di luce in fondo al tunnel. Per la più grande fabbrica d'Europa, infatti,  la fine del 2014 potrebbe coincidere con l'ingresso nel capitale di nuovi soci privati, gli anglo-francesi di Arcelor-Mittal e il gruppo Marcegaglia, pronti ad acquisire il 51% del capitale. Il restante 49% andrebbe invece allo stato, attraverso la Cassa Depositi e Prestiti. In attesa di sviluppi, il colosso della siderurgia in crisi resta al centro dell'attenzione della stampa.

Leggi qui: La scomparsa di Emilio Riva

Electrolux e le altre

La vertenza più importante è stata quella della Electrolux, multinazionale degli elettrodomestici che nel gennaio scorso aveva annunciato 1.200 esuberi in Italia, poi evitati grazie a un faticoso accordo raggiunto a maggio con i sindacati. Sono tante, però, le fabbriche del nostro paese che nel 2014 hanno fatto parlare di sé, purtroppo a causa di crisi aziendali che hanno provocato (o rischiano di provocare) una emorragia di posti di lavoro. Per alcune, il processo di ristrutturazione è sfociato nell'arrivo di nuovi compratori stranieri. E' il caso di Indesit, che ha da poco dato l'addio alla borsa ed è finita nell'orbita degli americani di Whirlpool

Leggi qui: l'acquisizione di Indesit

I campioni della sharing economy

Mentre l'industria italiana continua a soffrire, nel settore dei servizi stanno decollando nuovi business, soprattutto grazie agli investimenti nel nostro paese di società straniere legate alla sharing economy, la condivisione di beni e servizi attraverso la rete di internet e le app del telefonino. E' il caso di Airbnb, azienda statunitense specializzata negli affitti di case private, che nel 2014 ha raddoppiato in Italia il numero di inserzioni. Stesso discorso per BlaBlaCar, piattaforma online per la condivisione di passaggi in auto, che nel nostro paese cresce con tassi superiori al 100%. Si sta espandendo in diverse città della Penisola anche Uber, azienda statunitense che propone su internet i servizi di noleggio-auto con l'autista e che sta incontrando una forte opposizione dai tassisti.

Leggi qui: Uber, l'ammazza-taxi

Alibaba

Con una maxi-quotazione a Wall Street da 25 miliardi di dollari, a settembre il gruppo cinese di commercio elettronico è entrato nel guinness dei primati: la sua ipo (offerta iniziale di titoli in borsa) è al momento la più ricca di tutti i tempi. Il più contento di tutti del successo sul listino di Alibaba è senza dubbio il fondatore dell'azienda. E' il 50enne Jack Ma che, fino a 15 anni or sono, faceva tutt'altro mestiere, quello dell'insegnante. Oggi è l'uomo più ricco dell'Asia, con un patrimonio stimato di oltre 28 miliardi di dollari.

Leggi qui: la quotazione di Alibaba

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