Alleanza Volkswagen-Ford: quell’idea di Marchionne che diventa realtà (senza Fca)
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Economia

Alleanza Volkswagen-Ford: quell’idea di Marchionne che diventa realtà (senza Fca)

Per anni, il compianto manager italo-canadese, ha sostenuto la necessità che i grandi colossi dell’auto dovessero unirsi

Chissà che cosa avrebbe detto Sergio Marchionne di fronte all’annuncio, fatto dal Ceo della Volkswagen Herbert Diess, secondo cui la casa tedesca di Wolfsburg sarebbe “in negoziati avanzati con la Ford per costruire una alleanza automobilistica globale”.

Insomma, proprio la realizzazione pratica di quello che il compianto manager italo-canadese andava sostenendo da anni, e che cioè i grandi colossi dell’auto avrebbero dovuto unirsi per poter far fronte in maniera più efficiente ed efficace alle nuove sfide del mercato dell’automotive.

Una lungimiranza strategica e industriale, quella di Marchionne, che purtroppo con lui in vita non si è mai concretizzata, e che ora invece si realizzerà, ma senza Fca.

Fca-Gm, un’alleanza mai nata

Eppure, come accennato, fin dal 2015 il manager italo-canadese, dopo aver realizzato solo qualche mese prima la fusione tra Fiat e Chrysler, aveva spinto affinché la nuova casa italo-americana si alleasse con la General Motors, per dare vita al più grande player mondiale dell’auto.

Un progetto che però da subito aveva dovuto fare i conti con la netta opposizione del Ceo della Gm, Mary Barra. Marchionne però non si diede per vinto, e in concomitanza con l’arrivo alla Casa Bianca di Donald Trump, rilanciò l’idea, convinto che il nuovo presidente degli Usa, che fin da subito aveva dimostrato grande attenzione per il settore dell’auto, potesse in un qualche modo agevolare l’accordo.

Ancora una volta però le resistenze interne alla Gm non furono vinte, con il management della casa americana convinto che la propria azienda potesse continuare a farcela da sola a stare sul mercato.

Altre strade

In parallelo alle proposte lanciate alla Gm, in questi anni si sono poi susseguite le voci su altre alleanze messe in cantiere per rendere Fca più forte industrialmente. Ad esempio, in occasione della possibile nascita di un nuovo Gruppo Psa-Opel, Marchionne ritenne plausibile che ci potessero essere interessi da parte della Volkswagen a programmare nuove alleanze, magari proprio con Fca.

“Mi aspetto che Volkswagen a un certo punto si presenti da noi per parlare" disse il manager in pullover, sempre convinto della necessità di realizzare megafusioni tra big dell’auto. Ma Vw a parlare con lui non si presentò mai.

Ultime in ordine di tempo, sono state poi le indiscrezioni circa una possibile alleanza di Fca con la coreana Hyundai, per rafforzare il peso della casa italo-americana guidata da Marchionne sul mercato asiatico. Ma anche questa prospettiva, almeno per il momento, è rimasta nel cassetto.

Così come vano è risultato l’impegno preso dallo stesso Marchionne di chiudere un’alleanza comunque entro il 2018. In questo caso a sbarrargli definitivamente la strada è stato il destino che ha deciso di portarselo via. E oggi, ecco che la sua idea, caparbiamente coltivata per anni, prende vita, in un un’intesa stellare tra Ford e Volkswagen, e purtroppo, come detto, senza Fca.

I dettagli dell’accordo Vw-Ford

Secondo le prime indiscrezioni filtrate da Washington, l'intesa tra Vw e Ford per ora non prevederebbe acquisti di azioni: "Stiamo costruendo un'alleanza che rafforzerà la posizione della Ford in Europa attraverso la condivisione di piattaforme produttive", ha spiegato sempre Herbert Diess.

Per contro anche Vw, travolta in Usa nel 2015 dallo scandalo Dieselgate, dovrebbe potenziare la propria presenza negli Stati Uniti: "Potremmo usare le capacità produttive della Ford in Usa per costruire le nostre auto" ha concluso il numero uno di Vw.

Da notare infine che la casa tedesca di Wolfsburg, che ha già un impianto a Chattanooga, nello Stato del Tennessee, starebbe considerando di realizzare una seconda fabbrica, forse sempre nella stessa zona. In ogni caso l'annuncio ufficiale di Vw sui nuovi investimenti negli Stati Uniti è stato rimandato agli inizi del 2019, quando sarà anche più chiara la natura dell’accordo con Ford.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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