Alitalia-Etihad: è nata la nuova compagnia
ANSA/ ALESSANDRO DI MEO
Economia

Alitalia-Etihad: è nata la nuova compagnia

Via libera al nuovo operatore su cui Etihad ha investito 1,758 miliardi e che vuole riportare all'utile nel 2017 - L'operazione in 15 numeri - La strategia degli arabi - L'impatto sulla forza-lavoro

È pronta al decollo l'Alitalia 
targata Etihad. Gabriele Del Torchio e James Hogan (amministratori delegati delle due compagnie), hanno firmato l'accordo. Era questa l'ultima tappa prima del closing
 dell'operazione atteso entro l'anno (dopo il via libera
 della Ue). "Dopo un anno, dopo tante notti, ce l'abbiamo fatta", ha commentato a caldo Del Torchio. "Dopo tante turbolenze possiamo avviare un percorso di navigazione aerea che mi auguro serena e sicura. Inoltre" ha aggiunto "facciamo un accordo rilevante, che vuol dire molto per Alitalia ma anche per la collettività. Siamo molto orgogliosi di essere la prima grande aviolinea ad aver fatto un accordo strategico con Etihad".

È andato subito al punto, invece, Hogan: "Il nostro investimento in Italia è di 1,758 miliardi di euro e puntiamo a un ritorno alla redditività nel 2017. Amiamo l'Italia e la sua cultura e vogliamo migliorare Alitalia e renderla più forte. Puntiamo a dare grandissima qualità al servizio offerto in tutte le classi di volo. L'Italia è il quarto mercato in Europa, per i viaggi e il turismo e per noi è un mercato molto interessante". Ha poi aggiunto: "Vogliamo creare una rete tra Europa e Sud Est asiatico. Abbiamo 47 code sharing da cui anche Alitalia potrà trarre vantaggio. Siamo partner e questo vorremmo essere anche in futuro: vogliamo collaborare, avere obiettivi comuni, ridurre i nostri costi e adottare un unico sistema di acquisti. Vogliamo crescere insieme e il rilancio partirà già nel primo trimestre dell'anno prossimo".

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Alitalia è un brand incredibile, ha spiegato Hogan, sottolineando come la compagnia abbia un buon numero di passeggeri ma finanziariamente diversi problemi. "Non vogliamo eliminare quanto fatto finora" ha detto il manager indirizzando il messaggio ai sindacati che pure ha ringraziato per aver firmato l'accordo. "Vogliamo rilanciare il marchio che è molto forte, ricostruire il business lavorando sia su Malpensa sia su Linate. Il posizionamento dell'Italia è una grande opportunità. Il consolidamento è fondamentale. Per fare questo dovremmo eliminare alcune rotte non produttive di breve raggio, concentrarci sul lungo raggio e rafforzare il cargo da Malpensa oltre a incrementare i voli su Abu Dhabi da Venezia, Catania e Bologna".

"La parte più importante della proposta di ristrutturazione è il cliente" ha ribadito Hogan. "Per noi il passeggero è un ospite e quando salirà su un volo Alitalia dovrà già sentirsi inserito nel clima di un Paese che rappresenta il lusso, il bello, la moda, il buon cibo".

Una parola nei confronti di quanti dovranno lasciare la compagnia nell'ambito del piano di ristrutturazione che conta 2.251 esuberi, l'ha avuta Del Torchio: "Ringraziamo le persone che dovranno lasciare Alitalia. Ci dispiace, ma per creare futuro a volte sono necessarie delle decisioni dolorose". Hogan ha invece affermato di voler tornare "nella prima settimana di settembre per parlare con il personale, per illustrare la nostra visione".

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Dal canto suo, il Ministro Lupi si è detto tranquillo sull'ultimo tassello mancante,
 l'ok dell'Ue, spiegando che ad inizio settembre verrà presentato 
il dossier all'Europa sull'operazione: nessuna preoccupazione
 nemmeno sull'ipotesi di aiuto di Stato per Poste, visto che la 
società pubblica ha dimostrato che si tratta di un investimento 
di mercato.

La festa non è stata dunque rovinata dalla protesta
 dei lavoratori all'aeroporto di Fiumicino .
 Alitalia ha infatti comunicato al Garante degli scioperi che
 nel fine settimana ci sarebbe "l'altissimo rischio" che gran 
parte del personale tecnico della compagnia in servizio a 
Fiumicino possa astenersi in massa dal lavoro, presentando 
certificati medici. Se così fosse, sarebbe "un vero e proprio
 'attentato' ai diritti dei cittadini-utenti", avverte il Garante 
Roberto Alesse, che è pronto a segnalare ogni abuso alla
 Procura. E il ministro dei trasporti Maurizio Lupi, che ha
 chiesto alla titolare della Salute di provvedere a tutti i
 controlli, tuona: "L'azione di domani potrebbe portare alla
 paralisi dello scalo di Fiumicino. Se tutto ciò fosse vero non
 sarebbe accettabile nè tollerabile". Preoccupati anche i
 sindacati: per il leader della Cisl Raffaele Bonanni quanto sta 
accadendo a Fiumicino è "pericoloso", e "c'è qualcuno che soffia
 sul fuoco, o che comunque gioca la carta dell'irresponsabilità".

La giornata di ieri è servita a definire gli ultimi dettagli 
del testo del contratto, con legali e advisor al lavoro nella 
sede di Alitalia a Fiumicino e nell'hotel a due passi dalle vie
 della Dolce Vita dove alloggia Hogan. Tra gli aspetti definit i
nelle ultime ore, ci sarebbero anche l'allentamento dei vincoli
 di lock up da 5 a 3 anni e l'ok di Poste ad anticipare 25 
milioni (un terzo del proprio investimento) per il prestito 
ponte da 150 milioni che servirà a garantire l'operatività di
 Alitalia fino al closing dell'operazione (gli altri 125 milioni
 li garantirebbero Intesa, Unicredit e Atlantia). Il testo
 dell'accordo è stato esaminato in serata dal consiglio di
 amministrazione straordinario, iniziato poco dopo le 19 e 
'sorvegliato' dall'esterno con la presenza delle forze
 dell'ordine. Oggi l'assemblea varerà l'aumento di capitale 
da 300 milioni, mentre nel pomeriggio alle 16 la conferenza 
stampa per annunciare il tanto atteso accordo.

(Testo aggiornato tra il 7 e l'8 agosto).


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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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