Airbus Germanwings: ora Lufthansa rischia la crisi
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Economia

Airbus Germanwings: ora Lufthansa rischia la crisi

La perdita di reputazione e i maxi-risarcimenti alle vittime potrebbero travolgere la compagnia tedesca. Ma il prezzo delle azioni è già ultrascontato

“Un giorno nero per la nostra società”. Le parole pronunciate nei giorni scorsi da Carsten Spohr, amministratore delegato del gruppo Lufthansa, ben rappresentano i possibili effetti sulla compagnia aerea tedesca del recente disastro che ha coinvolto l'airbus della controllata Germanwings. Se è vero che le responsabilità maggiori sono da imputare alla follia suicida del copilota Andreas Lubitz, la reputazione di Germanwings e dell'intero gruppo Lufthansa vengono tuttavia pesantemente intaccate da questa vicenda che, secondo alcune stime ancora tutte da confermare, potrebbe costare al vettore tedesco ben 320 milioni di euro di risarcimenti ai familiari delle vittime.


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In ballo, dunque, non c'è soltanto una questione di reputazione ma anche di soldi. Gli ultimi bilanci non sono stati certo da incorniciare per il gruppo Lufthansa, che ha chiuso il 2014 con un giro d'affari di circa 30 miliardi di euro, accompagnato da profitti operativi per 954 milioni di euro e un utile netto molto smilzo, pari a circa 55 milioni di euro (contro i 313 milioni dell'esercizio 2013). Sui risultati hanno influito alcuni eventi straordinari negativi come l'ondata di scioperi proclamati lo scorso anno dai dipendenti (abbastanza rari nella storia della compagnia), che da soli hanno eroso i profitti operativi di oltre 200 milioni di euro. Ora, come se non bastasse, arrivano pure la perdita di reputazione causata dall'incidente Germanwings e  i maxi-risarcimenti dovuti ai parenti delle vittime. Di conseguenza, oggi c'è chi paventa il rischio che la compagnia tedesca riceva addirittura un colpo di grazia da questa lunga catena di eventi sfavorevoli.


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Non la pensano così, però, alcuni esponenti della comunità finanziaria che seguono il titolo Lufthansa in borsa. E' il caso di Anselmo Pallotta, responsabile investimenti di Finlabo Sim che dice: “L'incidente dell'airbus Germanwings forse rallenterà e renderà più difficile il processo di ristrutturazione del gruppo tedesco, ma parlare di fallimento è esagerato”. Per quanto la recente tragedia sia grave, infatti, Pallotta ricorda comunque che non si tratta del primo caso in cui viene coinvolto un prestigioso vettore aereo europeo. Non va dimenticato, per esempio, l'incidente avvenuto nel maggio del 2009, quando il volo Air France 447 tra Parigi e Rio de Janeiro precipitò nell'Oceano Atlantico in circostanze ancora in gran parte oscure.


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Alla fine, insomma, Lufthansa potrebbe riuscire cavarsela. Negli ultimi giorni, dopo la tragedia Germanwings, il titolo della compagnia ha perso parecchi punti alla borsa di Francoforte (-5% circa in una settimana) senza tuttavia crollare. In una prospettiva di medio e lungo termine, per gli analisti di Finlabo Sim le azioni sono scambiate indubbiamente a livelli interessanti, avendo un rapporto tra prezzo e utili (p/e) attorno a 6,5, sensibilmente inferiore a quello di altri vettori aerei europei. E' il caso di Iag, il gruppo nato dalla fusione tra British Airways e Iberia, che ha un p/e di 13 o dell'irlandese Ryanair le cui azioni sono negoziate con un rapporto prezzo /utile di 16. Per la compagnia di bandiera tedesca non è certo un bel momento, insomma, ma è meglio non esagerare col pessimismo.


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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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