Don’t Trust the B—- In Apartment 23

Don’t Trust the B—- In Apartment 23

Cominciamo con una precisazione linguistica. Il titolo della serie di cui vi vogliamo parlare quest’oggi è Don’t Trust The B—- In Apartment 23. Quel B—-  del titolo sta ovviamente per “Bitch”, parola inglese che viene comunemente tradotto con l’espressione …Leggi tutto

Cominciamo con una precisazione linguistica. Il titolo della serie di cui vi vogliamo parlare quest’oggi è Don’t Trust The B—- In Apartment 23. Quel B—-  del titolo sta ovviamente per “Bitch”, parola inglese che viene comunemente tradotto con l’espressione “Puttana”. In realtà sarebbe più azzeccato tradurla come “Stronza”. Per cui in italiano il titolo di questa sit com suona più o meno come Non ti Fidare della Stronza dell’Appartamento 23. Chiedo scusa agli animi più puri e candidi, ma non guardate me: non sono stato certo io a dare il titolo a questa serie. Parliamo di una sit com americana di sette episodi creata da Nahnatchka Khan e andata in onda su ABC tra l’aprile e il maggio di quest’anno. Inizialmente il titolo completo non prevedeva i trattini a coprire la parola Bitch. Successivamente, per evitare di incappare nella censura, la serie ha cambiato nome ed è diventata semplicemente Apartment 23. Alla fine s’è deciso di censurare la “parolaccia” e di farla diventare Don’t Trust The B—- in Apartment 23. E così ce lo teniamo.

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La storia è quella di June (Dreama Walker), un’ingenua e bionda ragazza dell’Indiana che si trasferisce a New York in cerca del successo. La ragazza trova ospitalità presso Chloe (Krysten Ritter) , la B—- del titolo. Quest’ultima, oltre ad essere la proprietaria dell’appartamento n°23, è mora e incredibilmente cattiva e cinica. Lo scopo di Chloe è quello di freagare tutte le ingenue ragazze bionde dell’Indiana che arrivano a New York in cerca di fortuna. Inizialmente si finge la roomate perfetta per poi diventare, una volta firmato il contratto, un’insopportabile arpia che spinge chiunque verso la crisi di nervi e ovviamente a lasciare l’appartamento. Lo scopo è  quello di intascarsi i soldi della caparra. L’unico amico vero di Chloe è James Van Der Beek. Cioè, non è James Van Der Beek che interpreta qualcuno. Si tratta di James Van Der Beek che interpreta proprio se stesso, ovvero uno spocchioso attore diventato famoso per aver interpretato Dawson nella famosa serie Dawson’s Creek e che oggi, non riuscendo a scrollarsi di dosso quel ruolo, è un simil fallito in costante cerca di riscatto.

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Il triangolo è dunque questo: June, la biona brava e ingenua. Chloe, la mora cattiva e terribile. James Van Der Beek, il James Van Der Beek a un passo dal dimenticatoio. Le due ragazze un po’ si amano, un po’ si odiano, un po’ si apprezzano, come direbbe il saggio Elio. James pende un po’ da una parte e un po’ dall’altra. A questi personaggi vanno ad aggiungersi Eli (Michael Blaiklock), il maniaco della porta accanto, ovvero un guardone che passa le sue giornate a spiare dalla finestra le due ragazze e Robin (Liza Lapira), la ex coinquilina di Chloe che, pur essendo stata trattata malissimo dalla sua ex compagna di casa, ne è rimasta irrimediabilmente invaghita. Questo il quadro completo di una graziosa miniserie da noi passata piuttosto sotto silenzio, anche se con dell’ottimo potenziale. Lo schema è quello classico delle nuove sit com che prendono spunto dall’ormai imbolsito E Alla Fine Arriva Mamma: una sorta di aggiornamento di Friends con personaggi più cattivelli e cinici e meno peli sulla lingua. Le risate decisamente non mancano (e fortunatamente ci vengono risparmiate quelle pregistrate), l’affiatamento tra gli attori è buono e ogni tanto c’è qualche momento di comicità surreale che non guasta. Gli unici dubbi riguardano un’eccessiva furbizia in fase di scrittura: la trovata di giocare con James Van Der Beek (non nuovo all’arma dell’autoironia: James Van Der Memes)  e il suo status di stella in declino è finalizzata il più delle volte a delle gag che, se è vero che spesso funzionano, suonano il più delle volte scontate o banalotte. Nulla di grave, comunque: Don’t Trust The B—- In Apartment 23 non rimarrà quasi sicuramente negli annali delle comedy, ma se siete in cerca di una mini serie con cui passare qualche gradevole serata, potrebbe fare al caso vostro. Nel frattempo è stata confermata una seconda stagione che andrà in onda nella primavera del 2013 sempre su ABC.

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Federico Bernocchi

Federico Bernocchi è un giovane di 35 anni. Conduce la trasmissione televisiva Cloud su Coming Soon TV, scrive per Rivista Studio, Wired e Vogue. Sacrifica la sua vita sociale e le sue ore di sonno guardando insistentemente film e serie televisive.

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