Dolores Huerta, 82 anni e una vita per i diritti dei lavoratori latinos

Dolores Huerta, 82 anni e una vita per i diritti dei lavoratori latinos

FIL ROUGE – Sarà la passione che vibra quando si pronuncia il suo nome. Sarà che ha dedicato la vita alla tutela dei diritti del lavoro. Sarà che a me le donne latine ispirano tanta positività. Sarà che non …Leggi tutto

FIL ROUGE – Sarà la passione che vibra quando si pronuncia il suo nome. Sarà che ha dedicato la vita alla tutela dei diritti del lavoro. Sarà che a me le donne latine ispirano tanta positività. Sarà che non capita tutti i giorni di vedere una nonnetta morenita di 82 anni stringere la mano al presidente americano Barack Obama per ricevere il riconoscimento per eccellenza: la Presidential Medal of Freedom. Io davanti a Dolores Huerta mi inchino.

Perché? La 82enne, due divorzi, madre di 11 figli e nonna di 7 nipoti ha fondato 50 anni fa lo United Farmworkers Union a Bakersfield, in California. Uno dei movimenti sociali più incisivi nella storia della lotta per i diritti dei lavoratori americani. Uomini e donne, sia ben chiaro.

Dall’attivismo adolescenziale di quando era una semplice Girl-scout, alla vocazione altruistica pseudo-cattolica per cui fare bene all’altro è un dovere dal quale non ci si può sottrarre, alla vera natura di leader, trascinatrice, lottatrice sviluppata da adulta. Con un obiettivo: fare in modo che venissero riconosciuti i diritti dei lavoratori latinos negli Usa.

Paladina della non-violenza, figlia di un fattore, Dolores è stata arrestata dodici volte durante manifestazioni dello United Farmworkers Union, il maggiore sindacato americano dei lavoratori agricoli ancora oggi. In prima fila con le lobby politiche, sempre in viaggio tra Washington e Sacramento, mai assente nelle discussioni sulle modifiche alle leggi e ai trattati che avessero al centro il tema del lavoro.

Dolores c’è riuscita: i suoi 50 anni di lotta politica e sociale hanno portato, nel tempo e tra le altre cose, all’assistenza pubblica per i lavoratori immigrati, alla presenza di strutture igienico-sanitarie nelle fattorie, alla depurazione dell’acqua perché fosse potabile, e all’importantissimo Immigration reform and control act del 1986 con cui è stata assegnata la residenza (e i relativi diritti civili) a più di 1 milione di agricoltori e pastori.

E allora io davanti alle immagini di Dolores che riceve la sua “medaglia alla libertà” mi inchino. Anche perché guardatela in questa video intervista dopo la consegna del premio. Lei è un inno alla vita.

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