@Dietnam: mi faccio odiare da perfetti sconosciuti

@Dietnam: mi faccio odiare da perfetti sconosciuti

Com’è possibile che tu abbia così tanti followers? Senza false modestie, perché? Sicuramente essere su twitter da cinque anni una mano me l’ha data. Poi è stato fondamentale l’inserimento del mio nome tra i profili italiani da seguire quando hanno tradotto …Leggi tutto

Com’è possibile che tu abbia così tanti followers? Senza false modestie, perché?

Sicuramente essere su twitter da cinque anni una mano me l’ha data. Poi è stato fondamentale l’inserimento del mio nome tra i profili italiani da seguire quando hanno tradotto twitter in italiano alla fine del 2009.E poi la barba mi ha sicuramente aiutato. Perchè diciamolo, la barba piace a tutti, no?

Quanto potere ha nella tua vita il social network?

Sono quasi totalmente dipendente. Riesco a staccarmene solo quando guardo un film o leggo un libro o sono con i miei nipotini o dormo. O in altre situazioni in cui ho le mani occupate. Altrimenti riesco sempre ad avere un occhio su quello che succede nella mia timeline, e seguo solo 150 persone. Ne seguissi a migliaia come altri non so che vita avrei. Terrificante, probabilmente. Però potrei sempre usare il vecchio trucco: seguire 43985734985 persone ma leggerne in realtà solo una cinquantina grazie alle liste, così sembro l’amico di tutti e tutti sono amici miei.

Tutte queste petizioni che si fanno su tw, facebook e altri social hanno una valenza reale o sono solo trastulli mentali?

Alcune sono sicuramente trastulli mentali, ma quelle che hanno un impatto reale (ad esempio una raccolta fondi o aiuti di altro genere) travalicano il mondo virtuale nel quale sono nate e diventano qualcosa di tangibile. Ok, sto scrivendo/rispondendo in maniera oscena e usando parole a me sconosciute, ma spero di essermi spiegato chiaramente.

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A te viene bene dare opinioni senza filtro, quello che pensi, scrivi. Nella vita di tutti i giorni sei così diretto?

Dipende dalle situazioni. Anche su twitter spesso mi censuro (lo so, non ci crederai, ma è così) ma sono una persona che raramente riesce a non far trasparire quel che pensa veramente. Per molti twitter è una buona trincea dentro la quale nascondersi per poi sparare letteralmente a zero su tutto e tutti, salvo poi ritrovarsi senza parole quando ti trovi davanti il destinatario di tali attacchi. Con me invece funziona così: se mi stai sul cazzo, mi stai sul cazzo un po’ ovunque, twitter compreso.

Quanti profili social segui?

Su twitter ho il mio account personale e altri tre più o meno segreti. Poi ho un profilo su facebook, uno su friendfeed, uno su diaspora, uno su myspace, uno su instagram e altri sicuramente altrove, ma non ricordo dove. Ho sicuramente perso la password di quello di myspace, e facebook lo uso quasi esclusivamente per i messaggi privati e per la promozione della mia band; diaspora lo uso come luogo di risate e commenti sarcastici su quanto letto e visto in rete (principalmente su twitter: ciao talpa!), ma a grandi linee sono abbastanza attivo ovunque senza esagerare. Fatta eccezione per twitter.

Parlaci del tuo gruppo e dei tuoi libri che sono nati da un ritrovo in rete.

I Lava Lava Love (https://lavalavalove.tumblr.com) sono nati un anno e mezzo fa. Dopo qualche cambio di formazione abbiamo trovato la stabilità in quattro (chitarra basso batteria voce) e siamo pronti a registrare il secondo disco ufficiale, dopo che il primo album uscito a settembre c’ha permesso di arrivare sulle pagine di tutte le riviste di settore e portare le nostre facce in alta rotazione su Mtv con il video di “Your Lite”. A questo aggiungo che la nostra cantante ha appena vinto un concorso organizzato da “adidas” e “cosebellemagazine” e quindi ora possiamo bullarcene tantissimo, visto che la cosa ci renderà ricchissimi e famosissimi e bellissimi. In autunno uscirà il nuovo singolo e a gennaio il nuovo disco. Non vediamo ovviamente l’ora.

Per quel che riguarda i libri, mi prendo tutta la responsabilità (in compagnia di Riccardo “Mist” Bidoia) per aver riportato in auge in Italia il fenomeno Chuck Norris con il sito dedicato ai suoi facts, nato nel 2006, e con i cinque (presto sei) libri tratti dallo stesso a partire dal 2007. Uno scherzetto che ha venduto attualmente più di centomila copie e che permette a me e Riccardo di girare solo su auto di grossa cilindrata e di bere solo il miglior champagne possibile.

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Hai elencato tempo fa le regole di Twitter, riassumile in 10 punti fondamentali.

Non ho mai elencato alcuna regola. Ho solo scritto le cose che mi infastidiscono su twitter, ma sono onorato che tantissima gente abbia preso un mio sfogo scritto nel blog come “le regole di twitter”. Il mio ego ringrazia. Il post è abbastanza veloce da leggere, consiglio quindi di dare un’occhiata qui: https://www.dietnam.net/2011/12/qualche-considerazione-su-twitter.htm

Quante persone ti hanno bloccato e perché?

Non è possibile sapere in quanti mi abbiano bloccato, ma credo di aver trovato solo un profilo, in questi anni, che non mi permettesse di dare una veloce lurkata. Quindi direi pochi o comunque pochissimi (UNO!) tra quelli che hanno suscitato il mio interesse. Posso però dirti quanti ne ho bloccati io: una decina, soprattutto nell’ultimo periodo. Un block su twitter non impedisce di leggere quello che scrivi, ma lo rende meno comodo. E mi piace l’idea che certa gentaglia debba perdere un po’ del proprio tempo solo per la curiosità di leggere le mie stronzate.

Fin’ora quanto ti è servito il saper usare bene la rete?

Mi è servito soprattutto per quel che riguarda la promozione delle mie band. E nel riuscire a farmi odiare da perfetti sconosciuti.

L’ultima domanda, chi non sopporti in rete più precisamente su Twitter.

Fare adesso solo considerazioni intelligenti su tutti i deficienti in mostra è roba davvero ardua. Mi limito a dirti quindi che davvero non sopporto quelli che vogliono strappare la risata a tutti i costi. Una battuta è bella, due anche, tre va bene. Quando scrivi solo battute però inizi ad annoiarmi e preferisco farmi un giro su Spinoza.

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Andrea Delogu

Disgrafica e di sinistra, abbiate pietà.

Nella mia biografia basterebbe scrivere che sono nata a Rimini per farvi capire che volente o nolente sono cresciuta con la musica da club o da discoteca.

Nei giorni in cui non andavo a ballare son riuscita a diventare cintura nera di Karate secondo Dan, scrivere e condurre un programma per Match Music dal titolo "A casa di Andrea", presentare il meglio di Sky, recitare in "Saturday Night Live" su Italia1, far parte di un gruppo musicale e cantare la colonna sonora dello spot Heineken USA, a recitare in alcuni cortometraggi, partecipare a diversi spot pubblicitari, ma soprattutto sono riuscita a convincere Panorama a darmi un Blog.

Chi è il matto tra i due? Prima che mi dimentichi: amante del rock, della buona e abbondante cucina, sostenitrice della piadina della Lella e degli strozzapreti del BarSole, malata di Twitter e tuttologa in pensione

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