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Il demone della modernità. Pittori visionari all'alba del secolo breve

Inaugura a Rovigo il 14 febbraio una mostra per chi ama la grande arte. E soprattutto le forti emozioni

L’irrompere della modernità nel mondo tardo Ottocentesco e il suo deflagrare nei primi tre decenni del "secolo breve" sono il soggetto vero di questa sorprendente mostra curata da Giandomenico Romanelli.
Una modernità particolare, popolata da angeli e demoni, tra inquieto e ineffabile, tra conscio ed inconscio, tra prefigurazioni di morte e destini di luce. Una mostra in grado di dare forti emozioni, che accosta a vitalismi sfrenati ed eterei straniamenti, incubi e sogni. Assieme ad alcune irrinunciabili icone dell’universo simbolista, saranno presentate opere che uniscono la suggestione del simbolo e la libertà visionaria e utopistica dell’ideale, facendo compiere al visitatore un percorso teso tra scoperte di un’arte esclusiva e misteriosa e la rappresentazione drammatica e cruda, talvolta sommessa, della follia della guerra.
A raccontare, interpretare e vivere nelle loro opere queste emozioni sono grandi artisti europei: da Franz Von Stuck a Odillon Redon, da Paul Klee a M. Kostantinas Ciurlionis passando per Max Klinger, Felicien Rops, Oskar Zwintscher e gli italiani Mario De Maria e Alberto Martini. Una mostra insolita e forse unica. E non solo per l’Italia.

L' esposizione è promossa ed organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo

IL DEMONE DELLA MODERNITA'.
Pittori visionari all'alba del secolo breve
Rovigo, Palazzo Roverella, 14 febbraio - 14 giugno 2015

Städtische Galerie- Kunstsammlung Museen der Stadt Dresden
Hans Unger, Salomé, 1917

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