Steve Jobs
(Credits: Justin Sullivan/Getty Images)
Lifestyle

Cinque cose di Steve Jobs che non sapevate

I lati nascosti del fondatore della Apple raccontati dalla sua prima fidanzata, Chrisann Brennan

Da quando Steve Jobs studiava alla high school a Cupertino, quando non esisteva la Apple (ma già c'era il garage), di fianco a lui c'era Chrisann Brennan. Non è la sua ex moglie, come è stato scritto, ma è senz'altro la madre di sua prima figlia Lisa, che ora è una giornalista laureata ad Harvard.

La gravidanza, iniziata quando Jobs aveva 23 anni, aveva segnato la fine di cinque anni di vita insieme. Il fatto che il fondatore di Apple fosse stato dato in adozione dopo il parto di una 23enne, di sicuro, ha giocato la sua parte in un riconoscimento di paternità molto complicato (Jobs garantiva giusto 500 dollari al mese alla figlia e non si risparmiava risposte come quella data a Time: "Il 28 per cento della popolazione maschile degli Usa potrebbe essere suo padre").

L'ex fidanzata ha appena raccontato tutto in una biografia, "The bite in the Apple" , pubblicato negli Stati Uniti da St. Martin's Press. Chrisann Brennan avrebbe avuto tutte le ragioni di fare un libro rancoroso, ma non l'ha fatto. Ha preferito raccontare Steve Jobs come l'ha conosciuto, in tutte le (grandi) contraddizioni dei suoi primi passi fuori dall'adolescenza.

Di Steve Jobs s'è scritto molto, eppure Brennan ha scritto alcuni episodi che non erano mai stati raccontati. Un esempio? Ecco cinque cose di Jobs che non sapevate:

1. Jobs voleva chiamare la prima figlia Claire, perché era il nome che avrebbe voluto dare al computer Apple su cui stava lavorando. Su suggerimento di Brennan, la loro figlia venne invece chiamata Lisa. Il computer, ricordato come un clamoroso buco nell'acqua, prese lo stesso nome, all'insaputa di Brennan. Steve Jobs s'inventò una giustificazione improbabile: Lisa sarebbe stato l'acronimo di Local Integrated Software Architecture.

2. Jobs non voleva vivere da solo con Brennan, nella loro prima casa. Perciò aveva offerto una stanza all'amico Daniel Kottke, ingegnere informatico, e aveva deciso di vivere in una stanza separata da Brennan. "Dopo un mese Steve si accorse che la mia camera era più spaziosa, perciò spostò fisicamente dalla stanza e ci mise le sue cose", ricorda lei.

3. Jobs era misogino tanto quanto basta per dire con convinzione frasi come "gli uomini sono decisamente più interessanti delle donne". Per Brennan, "è bizzarro, ma sulle donne Steve aveva idee da fondamentalista".

4. Jobs a volte si esprimeva "personalizzando" le canzoni di Bob Dylan. Dopo un litigio con la mamma di Brennan, le aveva appeso sulla porta "Mama, Please Stay Out" (mamma, per favore stanne fuori), un suo rimaneggiamento di "To Ramona " di Bob Dylan.

5. Jobs firmava le sue lettere d'amore (e i suoi primi affari col socio Steve Wozniak) con uno pseudonimo: "Oaf Toabar", lo stupido Toabar.

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Marco Pedersini

Giornalista. Si occupa di esteri. Talvolta di musica. 

Journalist. Based in Milan. Reporting on foreign affairs (and music, too). 

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