Un anno senza Steve Jobs, 5 libri sul "guru" Apple
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Un anno senza Steve Jobs, 5 libri sul "guru" Apple

Dalla biografia besteller di Walter Isaacson al libello di Evgeny Morozov che spegne gli entusiami e lo descrive non come un genio ma semplicemente come un abile uomo di marketing

Un anno fa, il 5 ottobre 2011, moriva Steve Jobs , grande mente e comunicatore del mondo Apple.

Compianto, venerato, ricordato spesso al pari di un guru, un genio, un visionario, di certo l'eredità lasciataci è alta. Come è stata alta la capacità sua e dell'azienda dalla mela morsicata di far sentire indispensabile mordere anche noi quel frutto. Come se iPod, iPhone, iPad e iCompagnia bella fossero beni primari al pari di pane e acqua.

Dalla scomparsa del pioniere dell'informatica si sono succedute e accavallate pubblicazioni. Ecco cinque libri su, pro o contro Steve Jobs.

1) Steve Jobs di Walter Isaacson (Mondadori, pagg. 642)

Uscita in libreria il 24 ottobre 2011, è la biografia autorizzata diventata subito un bestseller mondiale. Si basa su più di quaranta interviste con Steve Jobs in oltre due anni e su più di cento con i suoi familiari, amici, rivali e colleghi. Nonostante abbia collaborato in prima persona alla stesura di questo libro, Jobs non ha imposto nessun vincolo sul testo né preteso di leggerlo prima della pubblicazione.

2) Steve Jobs – La storia continua di Jay Elliot (Hoepli, pagg. 230)

In libreria dal 25 settembre 2012, è scritto da uno dei più grandi collaboratori del co-fondatore di Apple e segue idealmente il successo di Steve Jobs - L'uomo che ha inventato il futuro , la biografia sempre realizzata da Elliot uscita nel 2011. Elliot, che fu assunto da Jobs, in questo nuovo libro racconta come Steve sceglieva e motivava i dipendenti e spiega che ogni manager può imparare da Jobs come spingere ognuno a dare il massimo. Steve Jobs usava lo slogan "Pirates. Not the Navy!", per invitare a pensare diversamente. Slogan che in Apple diventò un mantra.

3) Contro Steve Jobs. La filosofia dell'uomo di marketing più abile del XXI secolo di Evgeny Morozov (Codice, pagg. 101)

Non solo incensazioni. Steve Jobs è stato un filosofo che ha cercato di cambiare il mondo, oppure è stato un genio del marketing, capace di trasformare una normale azienda produttrice di computer nell'oggetto di una vera e propria venerazione, mentre era indaffarato a regolare i conti con il passato e a nutrire il suo gigantesco ego? Morozov, esperto di nuovi media bielorusso, lancia il suo j'accuse. Partendo da un articolo del 2010 del Der Spiegel che "trasudava entusiasmo da ogni riga" e considerava Jobs un filosofo del XXI secolo, smonta questa tesi e arriva alla conclusione che il fondatore della Apple era un "opportunista senza scrupoli".

4) Lettere a Steve Jobs. Dentro l'email del fondatore di Apple di Mark Miliam (Rizzoli Etas, pagg. 175)

Uscita nel luglio 2012, è una sorta di biografia tramite le email che Steve Jobs scriveva ai clienti. Il co-fondatore Apple aveva infatti l'abitudine di rispondere alle tante mail che riceveva. In molti gli scrivevano per avere aiuto o informazioni sui piani di sviluppo di Apple; qualcuno, a volte, per esprimere il proprio dissenso sulle posizioni dell'azienda. Tutti comunque rendevano pubblica la risposta che ricevevano come se fosse un bene da condividere con il mondo. Con il passare degli anni le email di Jobs sono diventate un momento atteso dai fan e dagli esperti di settore e una parte fondamentale dell'aura di leggenda che lo avvolgeva.

5) Lo Zen di Steve Jobs di Forbes, Jess3, Caleb Melby (Rizzoli Etas, pagg. 87)

Steve Jobs diventa fumetto. Uscito nel maggio 2012, si tratta del primo graphic novel dedicato al fondatore di Apple. Scritto da Caleb Melby e disegnato dai creativi dell'agenzia Jess3, è un piccolo libro a fumetti che illustra il rapporto di Jobs con il buddismo e in particolare con Kobun Chino Otogawa, un monaco buddista zen emigrato negli States dal Giappone all'inizio degli anni Settanta, un innovatore con scarsa considerazione delle regole e con una grande passione per l'arte e il design.

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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