Sopra l’amore c’è l’Amleto (ma non per Amleto)
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Sopra l’amore c’è l’Amleto (ma non per Amleto)

Leggo ne La vita tormentata di Gustavo Flaubert di Francis Steegmüller, edita da Rizzoli negli anni ’50, un particolare poco conosciuto della sua più famosa storia d’amore. Un giorno di luglio del 1845, a Parigi, avviene il primo …Leggi tutto

Leggo ne La vita tormentata di Gustavo Flaubert diFrancis Steegmüller, edita da Rizzoli negli anni ’50, un particolare poco conosciuto della sua più famosa storia d’amore.

Un giorno di luglio del 1845, a Parigi, avviene il primo rendez-vouz tra Gustave e Louise Colet, combinato attraverso tanti bisticci da rischiare di saltare. È un «delirio di piacere fisico, orgiastico», il più fervido della loro vita. Il giorno dopo Louise dichiara che non credeva che l’amore potesse andare così lontano, e giura un amore eterno; Gustave d’altra parte ha avuto modo di mettere in pratica «sensualità che la sbalordirono e la elettrizzarono» di certo imparate nei bordelli in cui nelle lettere si vantava di aver passato tanti Capodanni. Da quel momento lei faticherà non poco a trattenerlo a Parigi per il fine settimana, o soltanto per la notte: Flaubert vive con la madre, col fratello e con la cognata, in una casa triste e piena di libri abitata dalla nevrastenia gelosa e ricattatoria della genitrice.

Le concede poco tempo, brevi passeggiate, le giura l’amore e la blocca sul crescere dell’emozione, veicolata da lettere di miele: «Da quando ci siamo detti che ci amavamo ti chiedi da dove venga la mia riserva ad aggiungere “per sempre“. Perché? Perché indovino il futuro, io. Perché incessantemente l’antitesi mi si drizza davanti agli occhi».

Ribadisce: «per ora non prevedo alcuna possibilità di spingermi fino a Parigi». Lei, aggressiva e sentimentale, gli scrive: «Così ti sorvegliano come una ragazzina?». A lui la frase scivola «come l’acqua sul collo di un cigno». Dichiara di non sentirsi umiliato ma è consapevole di dover mediare tra due amori molto forti. Si sente eroico: «Non vedo altre possibilità… ci vorrà parecchio tempo prima che possiamo rivederci. Rassegniamoci in anticipo. Accetta anche tu questa idea». Lei accetta, poi non accetta.

Lui le scrive: «È stato tutto tanto dolce, non è vero? Non credo di aver detto niente che ti potesse ferire…». Pensa di farle un regalo: un bracciale. Lei rifiuta: un regalo così, dopo il sesso, la faceva sentire una prostituta. Ma gli manda alcuni oggetti: pantofole, matite, carta da disegno. Arriva Capodanno. Lui le scrive: «È abitudine fare un regalo a coloro che si amano. Ma guardo intorno a me per trovare qualcosa da mandarti, qualcosa che sia mio. Non trovo nulla. Così, mia cara Louise, accetta un bacio, dal mio cuore». Lei si imbestialisce: un bacio per Capodanno! Quando tutte le amanti e le amate ricevevano sete e gioielli. Gli chiede una cintura turca di seta che aveva visto a casa sua un giorno. Lui gliela manda, a malincuore, dicendo che stava proprio pensando di regalargliela.


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Daniela Ranieri

Daniela Ranieri vive a  Roma, anche se si domanda perché ciò dovrebbe avere importanza in questa sede. Ha fatto reportage e documentari per la tv. Ha fatto anche la content manager, per dire. Vende una Olivetti del '79, quasi  nuova. Crede che prendere la carnitina senza allenarsi faccia bene uguale. Ha pubblicato il pamphlet satirico "Aristodem. Discorso sui nuovi radical chic" e il romanzo "Tutto cospira a tacere di noi" (entrambi Ponte alle Grazie) 

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