Siamo stati una famiglia felice di Hannah Begbie
Fabbri
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'Siamo stati una famiglia felice' di Hannah Begbie

Una storia vera sulla fibrosi cistica, le sue conseguenze sulla vita e sull’amore

"Siamo stati una famiglia normale per venticinque giorni esatti".
Cath e Dave rientrano con la figlia tanto desiderata a casa dopo la sua nascita e l'euforia per questa nuova avventura riporta a galla i ricordi legati alle lacrime di gioia, al reparto di maternità e li prepara alle prime passeggiate al parco.

All'inizio, solo un presagio. E questa gioia effimera.
Meno di un mese e lo squillo del telefono per annunciare che sono arrivati i risultati del test neonatale sulla piccola Mia.
Nessuno mi aveva detto che avrei dovuto aspettare dei risultati”.

Quel qualcosa di così innocuo come minuscole gocce di sangue hanno conseguenze devastanti. Il tema che Hannah Begbie narra nel suo romanzo d'esordio, Siamo stati una famiglia felice (Fabbri) è quello che scaturisce dopo quella telefonata con i risultati del test.

Mia ha la fibrosi cistica, malattia che affligge nella realtà il secondo figlio dell'autrice e di cui si conosce relativamente poco rispetto ad altre malattie che minano (e limitano) la vita. La maggior parte dei genitori infatti sperimenta le ansie di salute condivise da Cath, voce narrante, e da suo marito Dave, esperienza che risuonerà vera per chiunque stia familiarizzando con questa malattia, la cui prima battaglia è proteggere i polmoni dai batteri che causano infezioni che potrebbero far progredire la malattia.

Cath e Dave si ritrovano in una sorta di quarantena, con un tono narrativo volutamente claustrofobico. La rottura della relazione di coppia è esacerbata dalle diverse modalità che ciascuno impiega per affrontare la diagnosi. Dave fa liste, prende appunti dagli operatori sanitari e mantiene un ottimismo ripugnante per Cath. L'immagine trasmette la convinzione incrollabile del marito - almeno inizialmente - in un universo sintetico in cui Mia miracolosamente prospera. In Cath invece resiste un profondo senso di colpa per il fatto ineludibile che la genetica ha causato la malattia. Una dicotomia all’interno della coppia.

E mentre Cath inizia a frequentare un gruppo di supporto per i genitori di bambini con fibrosi cistica, avviene l’incontro con Richard. L'attrazione è istantanea e reciproca, ma è un collegamento doppiamente pericoloso: le persone portatrici sane del gene CFTR mutato (quello responsabile dell’alterazione genetica nei malati di fibrosi cistica) non possono (potrebbero) mescolarsi. Quella di Cath e Richard è dunque una scelta coraggiosa, umana e vera, poiché inserisce la storia d'amore all’interno di questa diagnosi devastante.

Siamo stati una famigia felice è il canto accorato, intimo ed emozionante, vero, in un romanzo che affonda dentro al cuore di una donna, nella tempesta del suo desiderio di amarsi, di sperare, di essere perdonata.

Siamo stati una famiglia felice
di Hannah Begbie
Fabbri, 2018

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Valeria Merlini

Nasco ariete, cresco caparbia maturo risorgendo. “Ho capito che sei una fenice, rinata dalle tue stesse ceneri e per far questo ci vuole una grande forza d'animo, chapeau Vale”. Un’insospettabile (donna) mi ha scritto queste parole. E allora ho capito, una volta di più, che si può mollare tutto e ricominciare. Inizio allora a leggere. Poi a scrivere. Poi ancora a leggere e a scrivere. Via così. Mai fermarsi. Mai accontentarsi. Lamentarsi sempre. Una lettera mirata ha fatto sì che finissi nel posto giusto. Panorama.it. Questo. Una sfumatura (anzi tre, quelle del grigio, del nero e del rosso per la precisione) mi hanno relegata nel mondo del Sexy&Co., fatto di pizzi e mascherine, di frustini e di latex, di sex toys e sexy boys. Libri erotici? Il mio pane (e ho detto pane!) quotidiano.

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