Lincoln, l'omicidio di un presidente divo
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Lincoln, l'omicidio di un presidente divo

Killing Lincoln: The Shocking Assassination that Changed America Forever  è in classifica da un anno; intanto tutti aspettano il film di Spielberg e la serie tv dei fratelli Scott: è il vecchio Abraham la vera superstar

Dopo il duello Obama-Romney, sarà tra Daniel Day Lewis e Tom Hanks la sfida per essere ricordati come attori legati ad Abraham Lincoln, il più mitizzato tra i presidenti americani, il 16° ma il primo a conquistare il paese come repubblicano.

Lewis è il protagonista di Lincoln, il biopic firmato Steven Spielberg, già in visione in molte sale americane e in debutto ufficiale il 16 novembre (in Italia a metà febbraio). Il focus del film, che è già dato per favorito nella corsa agli Oscar e il cui nuovo trailer andò in onda proprio dopo il confronto tv di Denver tra Obama e Romney, è sugli ultimi mesi di vita del Presidente. Dal tentativo di eliminazione della schiavitù fino all'assassinio, Spielberg - che il 19 novembre terrà un discorso a Gettysburg, alla commemorazione della più sanguinosa battaglia della Guerra Civile - opera un calibrato rimbalzo tra vita politica e privata (la moglie Mary Todd è interpretata da Sally Field, nel cast anche Tommy Lee Jones).

Hanks invece sarà narratore, commentatore e guest star del film di due ore previsto per l'inizio del 2013 sul National Geographic Channel, prodotto da Ridley Scott (ultimo progetto seguito dal fratello Tony prima del suicidio) e diretto da Adrian Moat. "Sembra strano dire che quella dell'omicidio di Lincoln è una storia sconosciuta, eppure potrebbe esserlo", ha affermato Hanks. "La profondità dell'intrigo, la vastità della cospirazione e la vulnerabilità della natura umana sono senza tempo... L'omicidio di Lincoln non è solo uno dei tanti passaggi della nostra storia, ma un simbolo del carattere americano, ora e per sempre".

Il film tv è tratto da uno dei più grandi blockbuster editoriali americani degli ultimi anni, il libro-inchiesta Killing Lincoln: The Shocking Assassination that Changed America Forever, scritto dall'anchorman di Fox News Bill O'Reilly insieme a Martin Dugard. Libro che, se mai ce ne fosse estato bisogno, ha rilanciato il mito di Lincoln e ha fatto discutere il paese dall'alto della sua posizione tra i primi della classifica del New York Times da quasi sessanta settimane.

Il merito di O'Reilly, che negli Stati Uniti fa il botto ogni volta che manda un suo titolo in libreria (suo anche Killing Kennedy), è stato quello di narrare una vicenda di 147 anni fa - l'attore John W. Booth sparò alla testa del Presidente con una Deringer al Ford's Theatre di Washington durante la commedia "Il nostro cugino americano" - come un thriller contemporaneo. E la sua ricostruzione da fiction ha infiammato gli animi dei lettori americani, che hanno ritrovato nel libro quella vena di true crime inventata da Truman Capote in A sangue freddo.

Il che non ha impedito agli appassionati di storia oltre che agli accademici, di scovare nel libro una serie di inesattezze tali da indurre il Ford's Theatre a bandirlo dal suo bookshop, considerato il punto di riferimento americano per memorabilia, saggi e video dedicati ai lincolnmaniaci. L'anno in cui bruciò il Teatro indicato nel libro sarebbe quello sbagliato, Lincoln sarebbe descritto mentre agisce nella Sala Ovale, che invece venne costruita decenni dopo la sua morte e soprattutto il libro coprirebbe una serie di aspetti negativi della presidenza Lincoln a favore della costruzione di una storia sensazionalistica e suggestiva.

Fatto sta che dalle classifiche il libro non si schioda. Non solo i film in arrivo ne fanno prevedere un rilancio, ma un nuovo dettaglio rende la figura di Lincoln stuzzicante anche per le signore: nella famiglia Clooney si è scoperto un ramo secondo cui la madre di Lincoln, Nancy Hanks, era la sorellastra della bis-bis-bis-bis nonna di George, che quindi sarebbe lontano cugino del presidente.

Bill O'Reilly, Martin Dugard,
Killing Lincoln: The Shocking Assassination that Changed America Forever
Henry Holt and Co.

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Stefania Vitulli