'L’uomo seme' di Violette Ailhaud. Un uomo diviso tra il ventre delle donne
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'L’uomo seme' di Violette Ailhaud. Un uomo diviso tra il ventre delle donne

Una storia sull’uso dell’uomo e l’intraprendenza delle donne che viene dal passato

L’uomo seme (Playground ) è una breve storia racchiusa in una busta consegnata alla lettura del testamento di Violette Ailhaud ai suoi discendenti. Unica clausola del testamento era la richiesta specifica di non aprire tale busta fino all’estate del 1952. Dopo l’apertura il manoscritto doveva essere affidato solo ed esclusivamente ad una discendente di sesso femminile di Violette, di un’età compresa tra i quindici e i trenta anni. Ecco quindi che il testo scritto nel 1919 è arrivato a noi grazie alla ventiquattrenne Yvelyne.   

Con la fine della Prima Guerra Mondiale, ormai ottantenne, Violette Ailhaud decide di raccontare una vicenda incredibile, vissuta in prima persona nel suo piccolo villaggio dell’Alta Provenza. 
Nel 1852, infatti, quando Violette ha solo diciassette anni, tutti gli uomini del suo villaggio, dichiaratamente repubblicani, e quindi ostili a Luigi Napoleone Bonaparte, vengono arrestati o deportati, e chi cerca di fuggire (tra questi proprio il promesso sposo di Violette), viene passato per le armi.

Per due anni nel villaggio, condotto da sole donne, non si vedono più uomini: né ladri, né autorità e nemmeno preti. Ormai sfinite dalla fatica e dalla mancanza di amore, le donne stipulano tra loro un patto: dovranno dividersi il primo uomo che apparirà all'orizzonte, per poter ridare vita al villaggio.

Ed eccolo arrivare, tanto da travolgere “la pazienza delle donne e la trasforma da cagna buona, accovacciata ai nostri piedi, in lupa affamata”.  

Seguiamo i passi di quest’uomo e lo sguardo delle donne che lo attendono come un salvatore per la specie umana, così protese e preoccupate per quel bisogno primordiale, quel richiamo di vita direttamente dal mondo animale. La riproduzione.
Avevamo previsto tutto per l’arrivo di un uomo. il primo obiettivo sarebbe stato il suo seme, poi le sue braccia, infine la sua presenza".

L’uomo seme è breve, come quei romanzi che non esistono più e racconta di una storia sospesa nel tempo. In poche righe è racchiuso uno spaccato di vita di una giovane donna, la sua vera storia, quando credeva di aver perso tutto, ma ritrova l’amore. Un amore di cui dovrà accontentarsi.

L’uomo seme
di Violette Ailhaud
Playground, 2014
(64 pagine)

@violablanca

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Valeria Merlini

Nasco ariete, cresco caparbia maturo risorgendo. “Ho capito che sei una fenice, rinata dalle tue stesse ceneri e per far questo ci vuole una grande forza d'animo, chapeau Vale”. Un’insospettabile (donna) mi ha scritto queste parole. E allora ho capito, una volta di più, che si può mollare tutto e ricominciare. Inizio allora a leggere. Poi a scrivere. Poi ancora a leggere e a scrivere. Via così. Mai fermarsi. Mai accontentarsi. Lamentarsi sempre. Una lettera mirata ha fatto sì che finissi nel posto giusto. Panorama.it. Questo. Una sfumatura (anzi tre, quelle del grigio, del nero e del rosso per la precisione) mi hanno relegata nel mondo del Sexy&Co., fatto di pizzi e mascherine, di frustini e di latex, di sex toys e sexy boys. Libri erotici? Il mio pane (e ho detto pane!) quotidiano.

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