Una giornata con Tabucchi: lo scrittore raccontato dai suoi amici
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Una giornata con Tabucchi: lo scrittore raccontato dai suoi amici

Paolo di Paolo, Dacia Maraini, Romana Petri, Ugo Riccarelli: quattro scrittori uniti da affinità elettiva con l'atipico maestro, tributano ad Antonio Tabucchi un omaggio pieno di affetto e piccole dosi di (tabucchiana) inquietudine

Una giornata con Tabucchi non è solo un libro ma anche un tempo e un luogo che siamo un po' anche noi, noi che amiamo ancora perderci nei labirinti dello scrittore toscano. Dalla sua scomparsa, poco più di un anno fa, semi come questo silenziosamente alimentano il dialogo segreto tra le anime che trasmigrano nelle storie dei grandi scrittori. Gli sarebbe piaciuto, ci scommetto, essere ricordato a questo modo, come il personaggio di una sua storia raccontata da un altro. Vivo, forse liberato dall'antica ossessione del tempo.

A chi invece non conoscesse Antonio Tabucchi, non resta che farsi invischiare nelle corrispondenze di questo viaggio iniziatico. Fatto di preziose "briciole" di vita e arte intessute di nostalgia e ironia. Ma soprattutto dette col cuore. Incontri missive progetti sogni e bevute. Passioni bizze e dediche ai ragazzi di bottega. Storie bellissime raccontate un giorno e che un giorno sarebbero divenute pagine: Cose da Turku, scrive Ugo Riccarelli stenografando come in un sogno un passaggio in treno di Tabucchi nella taiga finlandese. C'è ancora tempo, dicono i suoi amici, per narrare le storie che sono rimaste nella sua penna.

Dacia Maraini indugia sul lato notturno di Antonio, irresistibilmente attratto dall'arcano dovunque si fosse annidato, nei vicoli d'Alfama, nella polvere della Società Teosofica di Madras o tra i muri scrostati delle chiese portoghesi di Goa. Il suo doppio, o forse il semplice residuo diurno, è l'uomo delle battaglie civili, la firma di editoriali indignati contro i guasti della società. L'esplorazione del proprio io come altro da sé è stata per Tabucchi una cifra artistica ed esistenziale, la via per rappresentare la complessità del reale, la tensione verso l'inafferrabile che sedeva al tavolo accanto, la ricerca di una chiave per aprire porte spalancate perché, come diceva Wislawa Szimborska, "le frontiere più difficili da superare sono quelle che abbiamo dentro".

Il grande viaggiatore è "tracciato" da Paolo di Paolo sulla mappa che accompagna Viaggi e altri viaggi, antologia di luoghi visitati ovvero sconfinato deposito di storie, voci e tracce umane. L'autore di Dove eravate tutti , cui Tabucchi fece in tempo a dedicare un'appassionata recensione , si scambiò e-mail con il maestro fino agli ultimi giorni. "Una volta alla settimana chiuditi in camera tua, stacca il telefono e mettiti a fissare il muro per un pomeriggio", gli capitava di sentirsi dire. "Io lo faccio ancora oggi, alla mia età".

Romana Petri racconta delle sue scorribande alle Azzorre sulle tracce della Donna di Porto Pim, rischiarando di luce atlantica il talento di un narratore cinematografico e musicale, capace di "saper scegliere le poche parole che avrebbero reso visibile l'emozione". Ed emozionante è la sua fiction intitolata Poche ore, di cui lo scrittore è il deus ex machina in un conturbante gioco di specchi fra personaggi in cerca d'autore. Nel dietro le quinte, Antonio esce dal suo personaggio e torna maestro offrendo alla scrittrice il suo tocco per modificare il finale. Una chicca metanarrativa in spirito pienamente tabucchiano.

L'intervista di Carlos Gumpert dipinge infine il manifesto poetico del maestro come un quadro di Vermeer. Il suo meditato antirazionalismo, l'attrazione per i paradossi, il senso etico profondo - moralista senza morale, il Portogallo e Pessoa come abiti metafisici, il potere sovversivo assegnato all'arte rispetto alla natura.

Ma la cosa più bella è che nella casa di Vecchiano dove cucinava per i suoi ospiti Antonio Tabucchi, una delle voci più rappresentative della letteratura europea del secondo Novecento, era un amabile e generoso bevitore lettore e incantatore. Completamente privo della spocchia dello scrittore. Perfino leggero. Come una palla sopra un panno da biliardo. Come il filo dell'orizzonte. Come questo libro.

Paolo di Paolo, Dacia Maraini, Romana Petri, Ugo Riccarelli
Una giornata con Tabucchi
Cavallo di ferro
pp.128, € 12,90

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Michele Lauro