Cinquant'anni di Spider-Man - L'Uomo Ragno in Italia
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Cinquant'anni di Spider-Man - L'Uomo Ragno in Italia

Anche in Italia Spider-Man ha una storia editoriale lunga e complessa: alcune serie importanti e di lunga durata, moltissimi i volumi speciali e le curiosità

La storia editoriale di Spider-Man nel nostro paese è piuttosto longeva anche se parte con quasi un decennio di ritardo rispetto agli USA e ha visto una brusca interruzione negli anni '80; ma le pubblicazioni sono numerosissime e diverse anche le curiosità, alcune delle quali riservate solo al nostro paese. Elencare tutto sarebbe un'operazione lunga e complessa. Ricordiamo però le testate principali e alcune altre apparizioni.

Porta la data del 30 aprile 1970 L'Uomo Ragno dell'Editoriale Corno, che resisterà in questo formato fino al marzo 1981, per ben 283 uscite.

Secondo una versione quasi leggendaria, Luciano Secchi, allora direttore editoriale di questa casa editrice oltre che creatore di personaggi come Alan Ford e il gruppo TNT, Satanik e Kriminal, avrebbe spinto per la pubblicazione degli eroi Marvel dopo averne scovato alcuni numeri in edizione originale in un'edicola della Versilia. Maria Grazia Perini - in forza per molti anni alla Corno e poi alla Rizzoli - cura tra l'altro le traduzioni del personaggio e la pagina della posta.

L'uscita dell'albo è il preludio a un decennio di successi e le edicole italiane si popoleranno di molti titoli dedicati ad altri personaggi Marvel, dai Fantastici Quattro a Hulk, da Thor a Capitan America e nel 1978, con "Io sono L'Uomo Ragno" (volume di grande formato contenente ristampe) la Corno porta Spider-Man anche nelle librerie.

Nel 1981 tira aria di crisi. Le varie testate legate ai supereroi Marvel chiudono; sopravvive solo "Il Settimanale dell'Uomo Ragno" che, in formato ridotto rispetto ai classici albi americani, presenta una storia di Spider-Man in ogni numero, abbinata alle avventure di altri personaggi a rotazione. Ma è un'esperienza effimera che dura meno di un anno. La Corno però non si arrende: una seconda serie col titolo "L'Uomo Ragno", prima settimanale e poi quattordicinale (stessa periodicità e formato della prima serie) appare poche settimane dopo la chiusura del settimanale formato pocket. Anche questo tentativo non avrà grande successo: è il febbraio 1984 quando la Corno getta la spugna definitivamente. Luciano Secchi/Max Bunker peraltro se ne è già andato per conto suo da un po', portandosi via i personaggi di sua proprietà (tra cui Alan Ford) e fondando la Max  Bunker Press; proprio con questo marchio tornerà a incrociare l'avventura editoriale del Ragno nel nostro paese, diversi anni dopo.

Con la fine della Corno inizia il periodo "buio": niente più Uomo Ragno e niente più eroi Marvel nelle edicole italiane per circa tre anni; con il breve intermezzo della Labor Comics, casa editrice dalla vita brevissima, che prima di fallire fa in tempo a pubblicare due numeri della testata "Marvel", uno dei quali presenta anche una storia di Spidey.

A quell'esperienza fa però seguito una rinascita: Star Comics rilancia il personaggio e la testata classica nel 1987 con una terza serie. Dopo un inizio difficile, Star riesce a riportare il personaggio a un buon successo - anche se lontano dai numeri degli anni '70 - e va avanti per 140 numeri, finché nasce la Marvel  Italia, all'epoca divisione editoriale della Panini, che era controllata a sua volta dalla Marvel UK, che concentra nelle proprie mani le licenze di tutti i personaggi in precedenza distribuite tra varie case editrici. Il titolo Star dedicato a Spidey passa così all'etichetta Marvel Italia e poi Panini Comics ma prosegue la numerazione. Dal 2008 la testata cambia nome in Spider-Man - seguendo il nome originale del personaggio che torna in auge grazie ai film - e nel 2012 diventa "Amazing Spider-Man", a partire dal n.583.

Come serie "collaterali" con materiale inedito, in casa Panini appaiono anche L'Uomo Ragno Deluxe/Uomo Ragno Magazine (42 numeri tra il 1995 e il 1998) e Spider-Man Universe dal febbraio 2012). Star Comics edita nel 1993 anche il remake futuristico "L'Uomo Ragno 2099" (un n.0 e 30 uscite, parte delle quali escono sotto il marchio Marvel Italia).

Come per ogni personaggio di grande successo, non mancano collane di ristampe: dalla testata monografica formato rivista "L'Uomo Ragno Gigante" di casa Corno, con 93 numeri tra gli anni '70 e '80, alle successive "L'Uomo Ragno Classic" (88 uscite per Star e Poi Marvel Italia/Panini) e "Spider-Man Collection" (44 numeri editi ancora da Panini).

Sono poi una infinità i volumi e volumetti, le miniserie, le apparizioni speciali in altre collane degli editori più disparati, da "All American Comics" (Comic Art) a "Super Comics" (Max Bunker Press).  Da ricordare un paio di uscite speciali importanti per la Star  Comics: "L'Ultima Caccia di Kraven", classica storia datata 1987, apparsa in Italia tre anni dopo e "Il Matrimonio", in cui Peter Parker convola a giuste nozze con Mary Jane Watson (ancora 1987 nell'edizione originale, 1991 per i lettori italiani); come pure una storia prodotta in volume per il mercato nostrano da Tito Faraci e Giorgio Cavazzano: "L'Uomo Ragno: Il segreto del Vetro" (Panini, 2004) e, sempre per la Panini ma del 2009-2010, i due volumetti di "Spider-Man: Noir", che raccolgono due miniserie nate per il mercato americano e sceneggiate da David Hine, ma con i disegni dell'italianissimo Carmine Di Giandomenico.

Hanno fatto la loro comparsa in Italia anche le strisce prodotte per i quotidiani americani: ma a parte fugaci apparizioni in alcuni quotidiani nostrani, per la maggior parte si vedranno in riviste come "Eureka" (Corno, anni '70), "Bhang", "L'Uomo Ragno Graphic Novel Strip", "Eureka Avventura Classic" (tutte della Max Bunker Press e dei primi anni '90) oltre che nel volume del 2011 da edicola "Spider-Man - Le Strisce Quotidiane" (Rizzoli).

Allo stesso tempo ci sono state a più riprese edizioni nostrane di materiale tradotto e destinato a un

pubblico più giovane, talvolta persino prescolare. Se nel periodo Corno questo ruolo era coperto da "Il Giornalino dell'Uomo Ragno", in tempi più recenti sono apparsi titoli come "L'Uomo Ragno TV" (g, 1996), "Marvel Junior" (Edizioni Cioè, 2000), "L'Incredibile Spider-Man" (Panini, 2007). Attualmente, questo segmento è coperto dalla Disney italiana, che dal 2011 pubblica "Spider-Man Magazine" con cadenza mensile (negli Stati Uniti, Disney ha acquisito Marvel nel 2009).

Non va poi dimenticato il fatto che collateralmente alle edizioni "ufficiali" di materiale tradotto dagli USA, talvolta sono state prodotte storie su licenza per il mercato nostrano, magari con qualità altalenante. Accadde negli anni '70 sulla testata Supergulp (Mondadori), legata all'omonimo programma televisivo, rimasto nel cuore dei fan di fumetti e cartoni animati. Sempre sotto l'egida di Supergulp, Mondadori editò anche un volume cartonato di grande formato, in cui l'Uomo Ragno appare ma con una ristampa dalla produzione USA. Spider-Man sbarca nel 1981 anche sul Corriere dei Piccoli, che riadatta a fumetti gli episodi a cartoni animati dell'epoca, ma utilizzando le immagini del cartone stesso, come avvenne anche con un serial di Flash Gordon. È invece ancora una volta realizzata ex novo per il mercato nostrano la versione proposta da Il Giornalino nel 2007, e da professionisti di tutto rispetto: ai testi Stefano Vietti e ai disegni Giancarlo Olivares e Marco Checchetto, poi passato a lavorare direttamente per la Marvel USA, disegnando anche Spider-Man.

Nel 1997, inoltre, Rat-Man, parodia supereroistica nonché personaggio originale di Leo Ortolani, aveva incontrato L'Uomo Ragno nel memorabile n.1 di Rat-Man Collection (Marvel Italia).

Per finire, una stranezza: tra il 1967 e il 1968 circolò nel nostro paese uno "Spiderman - L'Uomo Ragno" dell'editore Bianconi. A dispetto del nome - che oltre a scimmiottare l'eroe in calzamaglia di Lee-Ditko anticipa di circa 3 anni la testata dell'Editoriale Corno - il personaggio non aveva nulla a che vedere con l'eroe Marvel, ma apparteneva alla vastissima categoria dei fumetti "neri" emuli di Diabolik che proliferarono in quegli anni, anche se in esso erano inseriti elementi di fantascienza e fantastico ai limiti del delirante. Come bonus, il personaggio veniva spacciato per una produzione americana.

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