Roma ore 11: la monografia per i 60 anni del film
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Roma ore 11: la monografia per i 60 anni del film

Nel volume, presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia assieme alla pellicola restaurata, le testimonianze inedite della protagonista Lucia Bosè e tutta la documentazione dell'epoca

Era il 1952 quando la giovanissima Lucia Bosè fu diretta da Giuseppe De Santis nel film cult del neorealismo Roma ore 11. Oggi, accanto alla pellicola restaurata e presentata nella nuova versione alla Mostra del Cinema di Venezia , arriva la monografia Roma ore 11, i sessant'anni di un capolavoro. Edita dall'Associazione Giuseppe De Santis con sede in Fondi (LT), città natale del regista, la pubblicazione è curata da Marco Grossi e Virginio Palazzi e contiene contributi di critici, studiosi e storici del cinema tra cui Carlo Lizzani, Alberto Barbera, Adriano Aprà, Mino Argentieri, Luca Bandirali, Luciana Castellina, Andrea Martini, Leonardo Quaquarelli.

Il filo rosso che unisce i saggi raccolti, differenti per impostazione professionale, è l'immutato vigore della pellicola e la sua incredibile modernità. Il problema del lavoro, soprattutto femminile, documentato in maniera drammaticamente reale, si è trascinato fino ad oggi senza perdere nulla della sua gravità, ma anche le altre tematiche sociali conservano una forza sorprendentemente attuale. Accanto al libro, la pellicola restaurata rappresenta il perfetto complemento per la celebrazione del regista del neorealismo e del suo capolavoro. Marco Grossi, a proposito, ricorda, in esclusiva per Panorama.it uno sfogo di De Santis preso di mira da parte della censura e della critica per i suoi film che denunciavano i mali dell'Italia al mondo intero. Per tale motivo, svela Grossi, il regista volle inserire nella sceneggiatura una frase amaramente autoironica, facendola pronunciare ad una signora altoborghese: "Perché mettere sempre in piazza i nostri stracci, le nostre miserie? Gli italiani hanno questo vizio...".

Nella monografia, Licia Bosè, dopo aver sottolineato la capacità del regista nel riunire, per Roma, ore 11, un cast di attori di straordinaria professionalità, ne ricorda l'aspetto umano: "sul set era di una dolcezza impressionante, riusciva a essere sempre in sintonia con gli attori e li conquistava tutti. Umanamente insuperabile, come regista aveva una cura particolare per i movimenti di macchina e gli aspetti tecnici della lavorazione". Carlo Lizzani, invece, fa una valutazione più professionale: "In Roma ore 11 sembra divenuta consapevolezza, per Giuseppe De Santis, quanto nei suoi film precedenti era apparso come frutto d'istinto, enfasi, appassionato discorso sociale, spesso nascosto sotto apparenti orpelli formali. Adesso, infatti, i personaggi si allontanano da quella dimensione mitica, o addirittura favolistica, maturata da tempi e rituali tipici di una cultura ancora troppo lontana dai ritmi della civiltà urbana".

Ma il volume è molto di più. Include tutta la vastissima documentazione intorno al film risalente all'epoca e mai più ripubblicata: la prima parte inizia con le anticipazioni sulla sceneggiatura, gli articoli, le recensioni, i servizi di cronaca, le interviste realizzate dalla stampa. Nelle successive sezioni sono comprese foto di scena, alcune pagine della sceneggiatura originale, manifesti e brochure internazionali.

Aver potuto riunire tutta questa documentazione è frutto della collaborazione dell'Associazione Giuseppe De Santis con la Cineteca Nazionale, la Biennale di Venezia e Cinecittà Luce, punti di riferimento per la cultura nazionale. Adesso Roma ore 11, i 60 anni di un capolavoro, sarà presentato, dopo l'anteprima veneziana, il 20 settembre nell'ambito dell'undicesima edizione del FondifilmFestival che si svolge nella città di De Santis ed è a lui dedicato. All'interno della manifestazione un evento: la proiezione dello spettacolo teatrale desunto dall'inchiesta commissionata da De Santis al giovane Elio Petri per la redazione della sceneggiatura.

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Marida Caterini.