Rock: un'estate di grandi biografie
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Rock: un'estate di grandi biografie

L'editoria musicale va forte grazie alle storie leggendarie dei suoi Heroes, icone della modernità divenute ormai transgenerazionali. Libri che i ragazzi rubano dal comodino dei padri. Ma succede anche il contrario.

Era il 1988 quando il critico inglese Simon Frith scrisse Il rock è finito , un libro che fece epoca aprendo la strada a una lunga serie di effimere sentenze sul decadimento del ruolo sociologico e culturale della "musica del diavolo". In realtà mai come quest'anno il rock appare in salute: la cerimonia delle Olimpiadi londinesi lo ha celebrato in versione magari stereotipata, però sui palchi della City sfilerà in questi giorni un dream team del british rock davvero stellare (mancano solo gli Zeppelin). E intanto si materializzano antiche leggende come i Beach Boys, dopo mezzo secolo esatto.

Sarà che sir Paul ha compiuto 70 anni e che gli Stones sono da 50 sulla scena. Sarà che è il centenario della nascita di Woody Guthrie, il menestrello che per primo musicò il sogno americano, o che Dylan sta per pubblicare il trentacinquesimo album. Sarà che è passato già un anno dalla scomparsa di Amy Winehouse, l'ultima maledetta che papà Mitch riporta in classifica con l'intimo e discutibile diario privato Amy, mia figlia . Fatto sta che l'editoria musicale va forte, in controtendenza con la crisi irreversibile del disco. Perfino la Warner, storica etichetta discografica, ha appena lanciato una collana di e-book dedicata alla musica e alla cultura pop: Single Notes, con uscite a cadenza settimanale.

Il compleanno dei Rolling Stones è celebrato da un diluvio di titoli. Biografie della band come quella di James Phelge, Io e gli Stones - La nascita della leggenda ("Non provate a rifare nessuna delle prodezze descritte in questo libro. Solo dei professionisti sono in grado di cavarsela con certa roba. Voi invece verreste arrestati"), e individuali come Mick Jagger - Gli eccessi, la pazzia, il genio , di Cristopher Andersen, e Keith Richards di Victor Bokris. E poi meravigliosi ricordi per immagini, come i mille scatti di The Rolling Stones 50 e The Rolling Stones 1972 , con cui il celebre fotografo Jim Marshall, maestro del bianco e nero, celebra un tour che a distanza di quarant'anni brilla nella sua essenza di rito vudù.

Arriva finalmente in traduzione italiana Johnny Cash , l'autobiografia del "fuorilegge" pubblicata in prima edizione nel 1997. Una storia che avrebbe potuto scrivere John Steinbeck, dalla polvere agli altari e ritorno in un flusso ininterrotto di estremi. Primo album nel 1957, ultimo nel 2002, quasi mezzo secolo in cui Cash ha scomposto e ricomposto la scena del folk americano con gesti e parole sempre politicamente scorretti. La droga, il carcere, gli eccessi, l'abito scuro. Ma l'ultima sua incarnazione fu quella di un vate che riceveva stuoli di rocker peccatori, desiderosi di farsi redimere portando a casa un'incisione insieme a lui. Uno di loro, Bono, ha detto: "sembrava Mosè che fa scudo col suo corpo al popolo d'Israele quando Dio vuole distruggerlo". Nel 2012 avrebbe compiuto 80 anni.

È il centenario della nascita di Woody Guthrie, simbolo della cultura dell'America contemporanea voluto da Barack Obama come colonna sonora del suo insediamento alla Casa Bianca (memorabile l'interpretazione di This Land is your Land da parte di Bruce Springsteen e Pete Seeger il 20 gennaio 2009). Il 4 luglio è uscita la traduzione della prima biografia politica del cantore della Grande Depressione, pioniere dell'anticapitalismo e antirazzismo che utilizzò come armi l'iconografia della strada e del folk e soprattutto la sua chitarra ("questa macchina uccide i fascisti"): Woody Guthrie American Radical , a firma del professore universitario Will Kaufman.

È di nuovo in libreria la storica biografia di Nick Cave curata da Ian Johnston, aggiornata da Fabio Donalisio fino ai nostri giorni. Attratto dal male come una calamita, e sempre sull'orlo della dissoluzione fisica, il leader dei Semi Cattivi porta benissimo i suoi anni e le stimmate dell'intellettuale maudit. Dall'Australia a Londra, passando per Berlino, ha rovistato nelle viscere del folklore afroamericano, dal blues al garage, plasmando una poetica rock potente ed evocativa, incentrata sull'ossessione per il Nuovo Testamento e i lati oscuri del Bene e del Male. Colonna sonora alternativa del mondo global.

Quando è lo spirito a prevalere sul corpo. Il film di Michael Radford Michel Petrucciani - Body and Soul , uscito al cinema nel 2011 e ora disponibile in Dvd + libro nella serie Feltrinelli Real Cinema, racconta vita opere incontri eccessi e successi dell'artista francese, scomparso nel 1999 a 36 anni. Il booklet di 94 pagine, curato da Alessandro Bignami, offre un ritratto avvincente della personalità debordante di questo gigante del jazz, uno a cui la sorte aveva distribuito i talenti in maniera asimmetrica e bizzarra: compresso in un metro di statura per una malattia genetica implacabile, precoce genio musicale dotato di una vitalità straordinaria. Riuscì a sublimare il proprio handicap nell'arte pianistica, non rinunciando a nessuno dei piaceri che la vita poteva concedergli.

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Michele Lauro