"Cucina italiana 2.0" di Roberta D'Ancona
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"Cucina italiana 2.0" di Roberta D'Ancona

A tavola con i foodblogger. Dal web ai fornelli in 100 ricette

Ho letto recentemente un articolo in cui erano citati i blog che affollano (letteralmente) la rete: fashion, politica (spopola quello di Beppe Grillo), libri, diari personali, umorismo, satira, cinema, televisione, fotografia, per citare qualche categoria di quelle “normali”. Poi si passa al faceto: dove leggere della mamma isterica che trova la sua personale valvola di sfogo nel sognare una vita perfetta grazie all’entrata trionfale dal camino (in assenza di questo, strisciando sotto lo zerbino) a una Mary Poppins tuttofare; ma scavando per benino anche un blog sugli oggetti più assurdi dimenticati negli alberghi di tutto il mondo; oppure una carrellata sui tatuaggi più strani dell’anno passato, o ancora, gli oggetti più brutti venduti alle aste televisive, i lavori più creativi o le richieste più strane fatte ad un centralino telefonico. Insomma tutto, per tutti i gusti.

E a proposito di gusti è impensabile tralasciare la valanga di blog che si occupano di cucina, di ricette e di leccornie propinate in tutte le varie salse. Del resto le trasmissioni televisive insegnano.

Dal web alla carta stampata poi il passo è stato breve.
Il rapporto sempre maggiore tra cucina e media sta influenzando la cucina italiana contemporanea? In che misura il web condiziona il nostro modo di cucinare, di scegliere gli ingredienti, di accoppiare gusti e sapori?
Roberta D'Ancona, cuoca appassionata, blogger nonché giornalista specializzata nell’ambito enogastronomico, risponde in Cucina italiana 2.0 (Giunti ), la prima indagine organica su questo fenomeno di grande attualità.

Perché come scrive Marco Bolasco nella sua presentazione al volume, “Se gli italiani al lunedì si svegliano tutti allenatori della propria squadra del cuore, da qualche tempo si sentono anche un po’ cuochi o critici gastronomici”. Appare quindi come la più elementare delle azioni decidere cosa preparare da mangiare o se un piatto sia valido o meno, quindi riscoprire piatti della tradizione ormai dimenticati e considerati a tutti gli effetti poveri.
Dunque cibo come patrimonio, ma pure cibo come linguaggio. Anche quello offerto dalle nuove tecnologie che “stanno al mondo della cucina un po’ come la televisione è stata – ai suoi inizi – un forte elemento di alfabetizzazione e unificazione nazionale.”  

Come Pellegrino Artusi raccolse cent’anni fa i migliori piatti della cucina italiana facendosi spedire ricette da tutt’Italia, così Roberta D’Ancona dialoga oggi con le foodblogger sui loro menu più sfiziosi, illustrandoli con le foto da loro stesse scattate.
Ne esce un ricettario che instaura un dialogo anche con i lettori: l’autrice ha scelto una ricetta per ogni menu da condividere su Facebook , Twitter e i blog delle varie autrici, creando un nuovo progetto interattivo e diffuso fatto di consigli, accorgimenti, preferenze, ricordi e racconti.
Un diario a più voci, ricco di idee da mettere in pratica, per scoprire come una ricetta tradizionale come le Lasagne alla bolognese abbia subito numerose varianti, disponibili in rete.

Un libro-inchiesta/ricettario appassionante e ben documentato, che definisce anche l'ABC del perfetto foodblogger e la sua missione, con la proposta della "Carta dei foodblogger " recentemente redatta per tutelare l'ambiente attraverso il consumo responsabile del cibo.

"Raccontare, citare, condividere, raffigurare, fotografare nell’era del 2.0 significa costruire e riscrivere un nuovo sapere gastronomico condiviso che equivale a quello che in passato migrazioni e fusioni hanno saputo creare". Marco Bolasco

Cucina italiana 2.0. Dal web ai fornelli in 100 ricette
di Roberta D'Ancona
(Giunti, 2013)
288 pagine

@violablanca

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Valeria Merlini

Nasco ariete, cresco caparbia maturo risorgendo. “Ho capito che sei una fenice, rinata dalle tue stesse ceneri e per far questo ci vuole una grande forza d'animo, chapeau Vale”. Un’insospettabile (donna) mi ha scritto queste parole. E allora ho capito, una volta di più, che si può mollare tutto e ricominciare. Inizio allora a leggere. Poi a scrivere. Poi ancora a leggere e a scrivere. Via così. Mai fermarsi. Mai accontentarsi. Lamentarsi sempre. Una lettera mirata ha fatto sì che finissi nel posto giusto. Panorama.it. Questo. Una sfumatura (anzi tre, quelle del grigio, del nero e del rosso per la precisione) mi hanno relegata nel mondo del Sexy&Co., fatto di pizzi e mascherine, di frustini e di latex, di sex toys e sexy boys. Libri erotici? Il mio pane (e ho detto pane!) quotidiano.

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