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Premio Campiello 2017, le trame dei libri finalisti

Covacich, Massini, Sarchi, Di Pietrantonio e Pugno si contendono la 55esima edizione del Premio Campiello. Ecco di cosa parlano i loro romanzi

Annunciati i cinque finalisti della 55esima edizione del Premio Campiello, il prestigioso concorso letterario che dal 1962 celebra il meglio della narrativa contemporanea italiana.

La premiazione è fissata per il 9 settembre, a Venezia. C'è quindi abbastanza tempo per scoprire uno per uno i romanzi in gara. Eccoli tutti e cinque qui di seguito, ognuno presentato con la propria trama.

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la-citta-interiore-covacich-la-nave-di-teseoCopertina di 'La città interiore', di Mauro CovacichLa Nave di Teseo

La città interiore, di Mauro Covacich
Mauro Covacich ritorna a parlare della sua amata Trieste. Lo fa ripescando dai propri ricordi e dalla storia della propria famiglia. Due sono i filoni narrativi che compongono il libro. Nel primo siamo al 4 aprile 1945, e un bambino sta trasportando una sedia verso il comando alleato, districandosi fra le macerie della Trieste appena liberata dai nazifascisti. Là lo attende suo padre, che a causa di un cognome sospetto (Covacich) è sotto interrogatorio. Quella sedia potrebbe essere risolutiva per scagionarlo. Si passa poi al 5 agosto 1972, sempre a Trieste, quando i terroristi di Settembre Nero fanno esplodere delle cisterne di petrolio. Un altro bambino (Mauro Covacich) è seduto sulle ginocchia di suo padre (il bambino della sedia nel '45) e, mentre guardano le colonne di fumo che si alzano dal luogo dell'attentato, chiede: “Papà, semo in guera?”. Le vite dei singoli si intrecciano e testimoniano la storia, che in questo caso è quella di una città di confine, ricca di vicende capaci di segnare a fondo.

La città interiore
di Mauro Covacich
(La nave di Teseo)
233 pagine

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Leggi anche: Mauro Covacich, 'La città interiore' - La recensione

qualcosa-sui-lehman-massini-mondadoriCopertina di 'Qualcosa sui Lehman', di Stefano MassiniMondadori

Qualcosa sui Lehman, di Stefano Massini
Una storia epica che racconta la grande saga di una delle più potenti famiglie industriali e finanziarie americana, i Lehman. Massini tesse un gigantesco percorso narrativo, partendo dalle origini, quando un giovane immigrato ebreo tedesco sbarca a metà Ottocento nell'America delle grandi opportunità. Da lì in poi per la famiglia Lehman è storia di successi, crisi, fallimenti, riprese. Tutto fatto da uomini come tanti, che hanno saputo comprendere e capire i meccanismi del mercato, del denaro e del mondo Occidentale a pieno vantaggio di sé stessi. Ma Massini ha fatto anche altro. Questo libro è già per qualcuno una sorta di nuovo e originale esperimento narrativo, che intreccia e tocca diversi generi, dal saggio alla sceneggiatura teatrale, dall'epica alla poesia, giocando con incursioni in altri campi come il cinema, la musica, la matematica o i fumetti.

Qualcosa di Lehman
di Stefano Massini
(Mondadori)
773 pagine

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'La notte ha la mia voce', di Alessandra SarchiEinaudi

La notte ha la mia voce, di Alessandra Sarchi
Il romanzo di Alessandra Sarchi ruota attorno al rapporto fra disabilità e realtà attorno, fra corpo prigioniero e mente libera, fra ostacoli fisici e desideri irraggiungibili. L'io narrante ha perso l'uso delle gambe a causa di un incidente stradale (proprio come la stessa autrice). Ma la sua mente è viva e ricorda, guarda il mondo, raggiunge consapevolezze di difficile comprensione in condizioni “normali”. A sferzare la spinta vitale della voce protagonista c'è una nuova amica, Giovanna anche lei disabile, ma soprannominata Donnagatto per la sua “felina” grinta nell'affrontare la vita.

La notte ha la mia voce
di Alessandra Sarchi
(Einaudi)
165 pagine

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Copertina de 'L'Arminuta', di Donatella Di PietrantonioEinaudi

L'arminuta, di Donatella Di Pietrantonio
Una ragazza si trasferisce nell'entroterra dell'Abruzzo, dopo tredici anni vissuti in città, con quelli che ha sempre pensato essere i suoi genitori. La nuova famiglia, così lontana e sconosciuta, è in realtà la sua vera famiglia. La protagonista diventa così “l'Arminuta”, la ritornata, che fatica ad adattarsi a una condizione così inedita, fatta anche di miserie. Il suo cruccio è anche capire i motivi che l'avevano portata lontana da lì e si rifugia nello studio per riuscire a ritrovare un senso. Trova una preziosa alleata in Adriana, la sorella poco più giovane di lei. E poi c'è il fratello Vincenzo, che la guarda però con sguardo adulto.

L'arminuta
di Donatella Di Pietrantonio
(Einaudi)
162 pagine

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Leggi anche: Donatella Di Pietrantonio, 'L'Arminuta' - La recensione

Copertina de 'La ragazza selvaggia', di Laura PugnoMarsilio

La ragazza selvaggia, di Laura Pugno
Tessa è una biologa che si occupa di monitorare Stellaria, una riserva naturale sperimentale realizzata con lo scopo di aiutare la natura a riprendere il suo corso. Un giorno ritrova fra i boschi Dasha, figlia adottiva della ricca famiglia industriale degli Held, che dieci anni prima si era smarrita e che si credeva ormai morta. La ragazza è cresciuta come un animale, inselvatichita da anni di vita nella foresta. Dasha ha anche una sorella gemella, Nina, che è in coma vegetativo a causa di un incidente stradale. Attorno alle loro vicende Laura Pugno costruisce un romanzo che parla di rinascita, di legami familiari, sulle differenze fra animale ed essere umano.

La ragazza selvaggia
di Laura Pugno
(Marsilio)
174 pagine

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Andrea Bressa