Pasini, Crisi d'identità
Wikimedia Commons
Lifestyle

Pasini, Crisi d'identità

Un manuale per chi vuole imparare le regole fondamentali della costruzione della visual identity

Il manuale Crisi d’identità, di Roberto Kalamun Pasini (Zandegù 2016), si rivolge a tutti coloro che sono in procinto di muovere i primi passi nel mondo della grafica e della comunicazione, per passione o per necessità.
A chi non è mai capitato di incappare in campagne di comunicazione visivamente disastrose? Di imbarazzarsi davanti a battute infelici e ammassi di frasi in Comic Sans posizionate disordinatamente? Di inorridire trovando foto tagliate male e accostamenti di colori buoni soltanto per una festa di Halloween?
Per non rischiare di fare errori simili, magari nella promozione della propria piccola azienda, è bene imparare alcune regole fondamentali. Questo è quello che si propone il manuale di Pasini: offrire una breve ed essenziale panoramica su come impostare la visual identity del proprio brand.

Visual identity: una necessità
Bando alla paura degli inglesismi, il mondo della grafica ne è pieno! A cominciare proprio da visual identity, ovvero l’insieme di linee guida che determinano l’estetica dell’azienda.
Ma a cosa serve costruirsi una visual identity coerente? Ce n’è davvero bisogno? La risposta a queste domande, a parte per i pochi casi evidenziati da Pasini stesso, è sì, a meno che non si voglia dare un’immagine confusa e poco chiara del proprio brand. Infatti, attraverso elementi come il logo aziendale, i colori e le forme su cui impostare la grafica di un sito internet o di una campagna stampa, o ancora l’impaginazione di una newsletter, si comunica un preciso messaggio al potenziale cliente. E non c’è niente di peggio che dare un’impressione sbagliata o poco seria del proprio lavoro.

Forme e colori per comunicare
Il modo più semplice per cominciare? Strutturare una mood board, ovvero una raccolta di suggestioni e immagini, a carattere totalmente privato, dalla quale lasciarsi ispirare per costruire passo dopo passo un’identità definita.
Fondamentale è anche imparare a riconoscere le sensazioni trasmesse da forme e colori. Un esempio semplice? Per esprimere eleganza e professionalità si tenderà a usare il blu, non il rosa, che richiama invece un universo più romantico. Certo, ci sono sempre le eccezioni, perché gli elementi grafici che vanno a comporre una pagina di testo, una pubblicità, o un logo, sono svariati e, di fatto, il messaggio finale è costituito da un insieme di accorgimenti di vario tipo.

Dalle forme ai colori, dai colori alle immagini. Se si pensa di corredare un sito o una newsletter con delle foto è meglio cercare di mantenere uno stile coerente. Solo architetture, senza persone, ad esempio, oppure solo oggetti in primo piano scontornati su sfondo bianco. Solo foto in bianco e nero o solo foto con colori saturi. Sono tutte ipotesi, e si potrebbe pensare a decine di altre soluzioni, ma ciascuna di esse indica un orientamento ben preciso su cui è bene riflettere in anticipo.

Nel manuale di Pasini si trovano questi ed altri accorgimenti per cominciare a muoversi nel vasto mondo della grafica, compresi consigli sui migliori tool da utilizzare, sui siti a cui far riferimento e, cosa più importante, su quali errori bisogna assolutamente evitare nella costruzione di un’immagine promozionale.
Crisi d’identità è un manualetto snello, particolarmente indicato per quei freelance e quei piccoli imprenditori che si trovano a dover imparare i rudimenti dell’autopromozione, di cui la grafica è elemento essenziale.

Roberto Kalamun Pasini
Crisi d’identità
Zandegù, 2016
207 pp., 9,99 euro

I più letti

avatar-icon

Matilde Quarti