"Nella terra della nuvola bianca" di Sarah Lark
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"Nella terra della nuvola bianca" di Sarah Lark

Edito da Sonzogno, il romanzo della scrittrice tedesca è la storia di due donne che cercano di cambiare le loro vite in una terra sconosciuta al di là dle mare, la Nuova Zelanda

Nella terra della nuvola bianca di Sarah Lark troneggia sul mio comodino con la fascetta violacea invitante che dice "oltre un milione di copie in Germania - il fenomeno editoriale dell'estate". Certo, nella scelta di un libro da leggere è facile lasciarsi incantare dalle sirene delle fascette promozionali.

Allora vado avanti. La copertina mi porta su una riva con scogliere sul fondo e una donna di spalle strappata all'Ottocento, abito e cappello bianco. "Due donne alla ricerca della libertà in un paese selvaggio al di là del mare", sono gli indizi lanciati ancora al primo sguardo.

D'accordo, procediamo. Il paesaggio da copertina è un assaggio di Nuova Zelanda, di cui l'autrice tedesca si è innamorata lavorandoci per molti anni come guida turistica. Edito da Sonzogno (512 pagg., uscito il 13 giugno), il volumone è romanzo d'esordio, e si pone come primo di una saga. Siamo nel 1852, a Londra. Da qui parte Helen, istitutrice dei due piccoli Lord Greenwood, che decide di dare una svolta alla propria vita e puntare verso una metà sconosciuta, la Nuova Zelanda, appunto, per sposare un uomo che non ha mai incontrato.

Sulla Dublin, la nave che la porta verso le coste dei maori, incrocia Lady Gwyneira, rampolla ribelle di una famiglia londinese alla ricerca di un marito, che spera essere il figlio del magnate oltremare della lana. Due donne diverse, entrambe desiderose di impadronirsi delle proprie vite.

Nelle prime pagine trovo una descrizione di Helen.

"Figlia di un pastore protestante, aveva ricevuto un'educazione severa e portava i capelli legati in trecce fin da quando era bambina. Era cresciuta in fretta: la madre era morta quando lei aveva appena dodici anni e il padre le aveva affidato il compito di badare alla casa e ai tre fratellini più piccoli."

Dopo poche pagine compare Gwyneira, su cui estrapolo questo stralcio:

" 'Non è certo il tipico cavallo da signora, non vero?', disse Gerald con un sorriso. Aveva visto molte lady cavalcare in Inghilterra e tutte preferivano piccoli purosangue.
'Dipende se la signora sa cavalcare o meno' gli rispose Gwyneira'."

Il resto è tutto da scoprire.

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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