'Mo te lo spiego a papà', come raccontare il mondo ai propri figli
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'Mo te lo spiego a papà', come raccontare il mondo ai propri figli

Francesco Uccello narra con ironia le fatiche un di padre alle prese con le domande impossibili dei suoi bambini

Mamme, prendetevi pure una pausa che ai pargoli ci pensa "a papà". Mo te lo spiego a papà (Tea, 231 pagine) parte dalla memorabile sfida del primo cambio di pannolino e attraverso una domenica all'Ikea, un bagnetto serale e la traumatica esperienza della sveglia mattutina ci catapulta nelle vicissitudini di un uomo – Francesco Uccello, educatore ed esperto in comunicazione per ragazzi – che si barcamena con il ruolo più complesso del mondo: quello di padre premuroso.

Si legge nell'incipit: "Mi è sembrata una buona idea quella di raccontare le cose dei bambini dal punto di vista di un papà, anche perché in giro e sul web senti parlare sempre e solo mamme". Morale: "Basta mamme, S.O.S Tate, educatrici e nonne. Da oggi si usano la mia lingua, la mia emozione, la mia ironia per spiegare quello che accade intorno a noi".

Il libro di Francesco Uccello, trentanovenne napoletano che ama definirsi educAutore, nasce grazie all'esperienza maturata in Rete con l'omonimo blog , su cui da tempo racconta con humor partenopeo le proprie peripezie in compagnia di DA1 (primogenito) e DA2 (secondogenito). Il tutto da un'ottica differente rispetto a quella che potrebbe offrire MPS (Mia Principessa Stefania), alias la mamma.

Nonostante il filo conduttore degli aneddoti descritti in Mo te lo spiego a papà sia l'umorismo, sarebbe sbagliato pensare a un libro di puro 'cazzeggio'. La leggerezza dei dialoghi (veri) che vedono protagonisti il genitore e i due bambini nascondono infatti un universo fatto anche di tenerezze, paure e debolezze. Perché attraverso la quotidianità della propria vita famigliare, Uccello mette a nudo una verità che spesso si tende a dimenticare: anche i papà sanno amare in modo spassionato.

E se alcuni troveranno tra le pagine di questo divertente pseudo-manuale degli spunti per rispondere con il sorriso alle domande difficili dei propri figli, non sarà impossibile scovare anche qualche perla di saggezza rivolta tout court agli adulti. Già, perché "parlando ai bambini si possono dire un sacco di cose anche ai grandi, parlando con i bambini si capisce meglio il mondo".

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Davide Decaroli